GREVE IN CHIANTI – "Abbiamo appreso con sgomento che la giunta comunale di Greve in Chianti ha deliberato, il 23 ototbre, di dare indirizzo al responsabile di provvedere all’attivazione delle procedure necessarie all’individuazione di un soggetto privato con il quale stipulare una convenzione che preveda il progetto, la realizzazione e la correlativa erogazione dei servizi per la fornitura di calore alla piscina comunale di Greve in Chianti. L’impianto dovrà essere alimentato a biomasse legnose".
Uno sgomento che viene espresso da Vincenzo Santini, portavoce del Comitato Chianti Senza Inceneritore.
Che prosegue. "Qui, come si suol dire, casca l’asino. Si perché solo ad un asino potrebbe venire in mente di localizzare un impianto a biomasse a 500 metri dalla piazza principale del capoluogo, in prossimità anche di un impianto sportivo, dove non esiste una viabilità che possa sopportare il traffico pesante necessario a trasportare il materiale e, soprattutto, vicino a delle abitazioni".
"Una simile scelta – rilancia – non può essere dovuta che ad ignoranza: forse non si sa che i fumi prodotti, anche dopo la depurazione, conterranno quantità non trascurabili di macro e micro inquinanti (polveri sottili e ultrasottili), ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta, forse non si immagina che il privato, per poter avere un impianto redditizio, dovrà bruciarvi anche biomasse legnose provenienti dai comuni vicini e non avere mai un attimo di respiro".
"Non ci si ricorda, evidentemente – rincara Santini battendo su un tasto molto sentito a Greve – delle lotte sostenute per evitare la costruzione dell’inceneritore di Testi".
"Ma soprattutto – conclude – non si tiene conto della Direttiva 96/62 della Comunità Europea che individua tra i suoi obiettivi di “mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi”.
di Redazione
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