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giovedì 18 Aprile 2024
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    Il sindaco Trentanovi: “Aziende del genere servono, ma devono operare in aree che garantiscano la sicurezza”

    BARBERINO VAL D'ELSA – La vicenda Ecos, l’azienda che nell’area industriale di Barberino Val d'Elsa stocca rifiuti pericolosi e non, preoccupa il Comune.

     

    Lo stabilimento ha infatti ottenuto dalla Città metropolitana l’autorizzazione ad incrementare la capacità produttiva dell’impianto di circa cinque volte.

     

    Il Comune, che da anni lavora sul piano politico e tecnico, perché la questione si risolva nell’interesse dei cittadini e a favore della sicurezza idraulica del territorio, continua a ribadire la propria contrarietà sulla questione adducendo motivi di incompatibilità ambientale.

     

    “Ormai è noto a tutti  – dichiara il sindaco Giacomo Trentanovi – la nostra è una posizione coerente che prende le mosse dall’impegno e dall’obiettivo di tutelare il territorio sotto il profilo ambientale e della salute pubblica".

     

    "Non riusciamo a capire – dice – come non si tenga nella giusta considerazione il rischio di alluvionabilità dell’area; un incremento così considerevole di rifiuti pericolosi e non, da trattare nella nostra zona può costituire un pericolo sul piano della sicurezza idraulica per l’area in cui è collocato lo stabilimento e per i centri abitati limitrofi e dell'intera area a valle della zona".

     

    "Se è importante che esistano aziende che svolgono questa delicata attività – sottolinea – è assai più importante che tali impianti siano ubicati in siti assolutamente sicuri sotto tutti i punti di vista così da poter garantire nella massima sicurezza la qualità della vita dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente”.

     

    L'amministrazione comunale tiene a precisare inoltre che sulla questione pende un ricorso al Tar.

     

    “La questione – prosegue l'assessore all'ambiente Giannino Pastori  – è al centro di un ricorso al Tar e sarà definita nel corso dei prossimi mesi”.

    La ditta, autorizzata ad effettuare lo stoccaggio in azienda, oggi tratta complessivamente oltre 700 tipologie di rifiuti di cui circa 300 pericolosi, che derivano dal settore sanitario, processi chimici, fisiosanitari e 490 tipologie di rifiuti non pericolosi.

     

    Essendo stata accolta la proposta di quintuplicare, l’attività dell’azienda potrebbe comportare un movimento di rifiuti pari a 75mila tonnellate annue, partendo dal dato attuale di 12mila tonnellate annue.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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