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venerdì 29 Marzo 2024
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    Cani e gatti: un problema per la fauna selvatica! Vi spiego perché

    Non è facile conciliare l'immagine del gatto, come animale domestico, con quella di un potenziale killer naturale che rappresenta una significativa minaccia per la biodiversità.

     

    Ma chi ha mai posseduto un gatto lasciato libero di andare in giro, sa che può capitare di vederlo tornare con una preda fra i denti, offerta al padrone come se fosse un magnifico regalo.

     

    Topi, uccelli, rettili, anfibi e addirittura lepri e conigli… queste le principali vittime dei nostri pets!

     

    Non riusciamo a renderci conto della quantità di animali selvatici, utilissimi all’equilibrio naturale, che viene catturata e uccisa ogni giorno dai gatti domestici, che, oggettivamente, hanno bisogno di tutto fuorché mangiare qualcosa in più.

     

    È importante sapere che queste dinamiche causano un serio danno alla fauna selvatica già messa a dura prova: in Europa, uno studio del 2012 ha evidenziato che i gatti sono gli animali che hanno più impatto sugli altri animali, difatti, la loro predazione influenza ben 21 specie, undici delle quali a rischio di estinzione.

     

    Oltre questo, i nostri amati felini possono costituire un pericolo per i gatti selvatici (Felis silvestris), oggi molto rari e particolarmente protetti, che stanno scomparendo non solo per la perdita di habitat, ma anche per la potenziale ibridazione con i gatti domestici/randagi che vagano nei boschi.

     

    A queste due problematiche se ne aggiunge una terza: il gatto selvatico può risentire della presenza di quello domestico anche sul piano alimentare.

     

    Come già detto, i gatti domestici possono uccidere molti animali selvatici, di piccola dimensione, che sono alla base della catena alimentare del gatto selvatico.

     

    Il problema principale della gestione di un gatto domestico è che il suo istinto predatorio lo spinge a cacciare anche quando è ben nutrito.

     

    Per questa ragione, il problema non riguarda solo le colonie di randagi, che possono creare danni importanti persino nei centri urbani, ma comprende anche i gatti che, pur avendo un proprietario, sono lasciati liberi di uscire.

     

    Anche il nostro buon vecchio “fido” può essere fonte di serie problematiche per la fauna selvatica. Un cane può aggredire specie animali di dimensioni importanti, per esempio ungulati, come dei caprioli, e, in certi contesti, anche del bestiame, per esempio pecore.

     

    Un problema è inoltre rappresentato dall’ibridazione fra cane domestico e lupo, con il rischio di compromettere un patrimonio genetico.

     

    Lasciare il nostro cane libero di girovagare nei boschi, quindi, può costituire un pericolo per tutti gli animali presenti nella zona e allo stesso tempo per il cane stesso, che potrebbe imbattersi in animali aggressivi come cinghiali, lupi e orsi. Si ricorda infine che lasciare in libertà un cane è perseguibile per legge.

     

    Ecco un video di un capriolo inseguito da un cane nei pressi di Panzano in Chianti.

     

     

    Quali possono essere i giusti comportamenti da seguire per diminuire, o meglio ancora evitare, che gli animali domestici arrechino danno a quelli selvatici?

     

    –    Innanzitutto segnalare la presenza di animali domestici vaganti e/o randagi agli organi competenti.

     

    –    Evitare di far girovagare di notte cani e gatti.

     

    –    Quando andiamo a passeggiare in campagna, boschi, parchi e aree simili, tenere sempre al guinzaglio i cani nel rispetto delle leggi vigenti.

     

    –    Non favorire il randagismo, un classico esempio sono le colonie feline.

     

    –    Evitare, in ogni momento, promiscuità fra animali domestici e selvatici, così facendo evitiamo pericoli di trasmissione di malattie e ibridazione.

     

    –    Far indossare ai propri animali domestici, collari, targhette, gps e appositi microchip.

     

    Seguire questi accorgimenti è utile non solo per la protezione degli animali selvatici, ma anche per quelli domestici considerando che, in stato di libertà, possono andare incontro a moltissimi pericoli, come le automobili.

     

    Se volete veramente bene agli animali sappiate che il benessere della fauna selvatica vale almeno quanto quello dei cani e dei gatti domestici, indistintamente.

     

    In conclusione, i veri responsabili non sono i nostri animali, che, per quanto domestici, mantengono sempre un insito predatorio, ma i proprietari non curanti delle leggi.

     

    Ricordiamoci infine che la fauna selvatica è un bene comune, proprietà indisponibile dello stato, che deve quindi essere rispettata, tutelata e gestita nel bene di tutte le comunità!

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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