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venerdì 29 Marzo 2024
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    A marce forzate la ristrutturazione del pronto soccorso di Torregalli

    FIRENZE – L’urgenza è la stessa: urgenza nel trattare i pazienti che giungono in emergenza e urgenza nei lavori di ordinaria manutenzione al pronto soccorso di Torregalli, in attesa dell’apertura del maxi-cantiere che servirà per ristrutturare di sana pianta, sostanzialmente ricostruire, il Deu del San Giovanni di Dio, quello che, fra i 5 ospedali dell’Azienda sanitaria di Firenze, è al primo per quanto riguarda il numero di accesso: 44.007 nel 2014, pari al 28,8%, seguito da Ponte a Niccheri al 24,5% (37.384), S. Maria Nuova al 23,1% (35.141), Borgo S. Lorenzo al 13,6% (20.854) e Figline al 9,9% (15.162).
    Il cronogramma è per ora rispettato alla lettera. I lavori sono iniziati il 4 maggio e si conta di terminare entro la fine di luglio, al massimo nella prima metà di agosto. Il tutto cercando di arrecare il minor disagio possibile all’utenza, obiettivo sostanzialmente raggiunto, malgrado qualche comprensibile lamentela, se si considera che nel solo mese di maggio di quest’anno gli accessi al pronto soccorso di Torregalli sono stati 3.934, cioè 58 in più rispetto allo stesso mese del 2014 (3.876), e questo malgrado il collaborativo impegno della centrale del 118 che ha tentato di alleggerire la pressione sulla struttura a metà strada fra Firenze e Scandicci. Nello stesso mese di maggio è inoltre leggermente diminuita rispetto all’anno precedente la percentuale dei pazienti ricoverati dopo la dimissione dal pronto soccorso: dal 18,68 al 18,63%, segno di una maggiore funzione di filtro.
    Sono questi i dati forniti all’assessore alle politiche sociali del Comune di Firenze Sara Funaro, al vicesindaco di Scandicci Andre Giorgi e all’assessore Elena Capitani che ha le deleghe sul sociale dal direttore dell’Azienda sanitaria di Firenze Paolo Morello Marchese, nel corso di una visita all’ospedale programmata anche per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori per le nuove 4 sale operatorie che, già ultimate, attendono ora la fase di collaudo. Per la seconda metà del 2016 è inoltre previsto l’adeguamento delle sale operatorie 1, 2 e 3 complementari alla fornitura e posa in opera di un nuovo angiografo robotizzato in una di esse.
    I lavori di ordinaria manutenzione hanno per ora riguardato la sala d’attesa, il triage, l’area di attesa dei pazienti e spazi ad essa limitrofi. è stato messo mano alla pavimentazione, al trattamento igienico sanitario delle pareti, alla controsoffittatura rimuovendo le doghe e sistemando le piastrelle con le luci inserite, agli arredi, all’adeguamento degli impianti alle norme. Lunedì scorso sono iniziati gli interventi sulle stanze visita, che, per non intralciare l’attività sanitaria, vengono chiuse una o al massimo due per volta, in modo da poter visitare i pazienti nelle altre, quelle ancora da restaurare e quelle già rimesse. Per In questi giorni si sta lavorando alla shock room, una delle fasi più delicate della ristrutturazione, dov’è previsto un intervento radicale. L’ultima fase riguarderà il corridoio centrale. Ma appunto per ora tutto procede a marce forzate come ci si aspettava.
    A riprova del fatto che medici, infermieri e operatori sanitari sono riusciti a garantire una buona assistenza ai pazienti arrivati al pronto soccorso malgrado il “clima da cantiere” che inevitabilmente appare, è sufficiente vedere i dati relativi ai tempi di attesa prima della visita: il 28,4% dei quasi 4 mila pazienti ha aspettato non più di 5 minuti, in media 2,7; poco meno, il 27,7% una media di 7,8 minuti, il 10% fra i 15 e i 30 minuti e il 13% fra i 30 e i 60 minuti. Questo a fronte della durata delle viste che è stata per il 14% inferiore ai 15 minuti, per il 6,3% fra i 15 e i 30 minuti, per il 7,3% entro un’ora, il 20% entro le 2 ore, poco meno del 30% entro le 4 ore e il 22% sopra le 4 ore.
    Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo Pronto soccorso, il documento preliminare alla progettazione dell’intervento è stato approvato nelle settimane scorse ed ora parte l’iter amministrativo che dovrebbe consentire di portare a compimento l’opera entro il 2017. Di pari passo sono previsti numerosi altri interventi strutturali già inseriti nel piano investimenti della Asl 10, indispensabili per il ruolo centrale che l’ospedale riveste a livello metropolitano.

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