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martedì 16 Aprile 2024
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    “Ricor…Dando Day”: da Marcialla un’ondata d’amore per Alessandro Parrini

    Lo hanno ricordato con le moto. Con il sorriso. Stando tutti insieme: proprio come avrebbe voluto lui

    MARCIALLA (BARBERINO TAVARNELLE) – Domenica 30 giugno Marcialla è stata travolta da un’ondata di emozione con il “Ricor…Dando Day”: un’intera domenica dedicata ad Alessandro Parrini, marciallino così semplice e anche fuori dal comune scomparso a soli 32 anni lo scorso 5 ottobre.

     

    La comunità, come sempre numerosa, ha fatto rivivere “Dando” (in molti lo chiamavano così) attraverso le sue più grandi grandi passioni: la moto, il calcio, il piacere di stare in compagnia.

     

    E lo ha ricordato con il sorriso, quello che aveva sempre lui, come lui avrebbe voluto. Anche se, inevitabilmente, la sua mancanza si è fatta sentire come un pugno nello stomaco.

     

     

    Agli amici va il plauso di tutta l’organizzazione. E il merito della scelta di devolvere in beneficenza il ricavato delle iscrizioni e dei gadget venduti (adesivi, magliette e bandane).

     

    Molto toccante alle 8.30 la partenza da piazza Brandi di ben sessanta moto, suddivise in quattro gruppi, con il sottofondo degli applausi che superava il rombo dei motori. In sella persone di tutte le età, hanno fatto un giro nel Chianti: uno di quelli che “Dando”, appena poteva, non si faceva mai mancare sulla sua Ducati, che per lui era la sua “bambina”.

     

    Nel frattempo, dopo la visita turistica alla chiesa di Santa Maria, il gruppo trekking è arrivato a piedi alla Fattoria Pogni: qui Andrea Diddi, amico di Alessandro, con la sua famiglia ha offerto una degustazione e un tour nella cantina.

     

    Poi quasi trecento persone, suddivise in due turni, si sono riunite nel cuore della frazione barberinese, proprio davanti a casa di “Dando”, per il pranzo allestito dal “Comitato feste” con l’aiuto del paese, che ha preparato i dolci.

     

    Ma non è finita qui. Alle 17.30 al campo sportivo la partita di calcio disputata dal Marcialla City, la squadra in cui Alessandro ha giocato, e dai suoi coetanei classe 1986.

     

    E, sulle note di “Un senso” di Vasco Rossi, l’affissione della targa con su scritta una poesia anonima lasciata sulla tomba il 6 ottobre: “Ho conosciuto un ragazzo e tanti amici che gli volevano bene, perché era facile volergli bene”.

     

     

    Infine l’ultimo saluto (almeno per ieri) al cimitero, dove sono stati fatti volare in cielo tre palloncini bianchi: un modo quasi per sfiorargli di nuovo le mani, per fargli arrivare il pensiero di tutti, ancora così intenso dopo nove mesi.

     

    “Sicuramente “Dando” avrebbe partecipato ad una giornata come questa – dicono gli straordinari ragazzi dello staff – E’ solo il primo evento che allestiamo: stiamo già pensando al prossimo”.

     

    “Forte è in noi il contrasto tra la nostalgia e la gioia nel ricordarlo – si commuovono – Siamo molto felici del riscontro della comunità: alcuni, pur non presenti, hanno comunque donato un’offerta”.

     

    “Il progetto è partito il giorno dopo la morte di “Dando” – aggiunge Giuseppe Leoncini, che per Alessandro non era solo il titolare al lavoro, ma quasi un fratello maggiore – Grazie ad un gruppo di persone motivatissime e bellissime”.

     

    “Penso che “Dando” sia ancora arrabbiato – conclude Giuseppe con gli occhi lucidi – perché il destino lo ha strappato troppo presto dalle persone che amava. Ma sono convinto che da lassù ci stia guardando e che ci stia facendo il suo solito mezzo sorriso”.

    di Noemi Bartalesi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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