spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 29 Marzo 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Il presidente Marcelli: “Spuntate norme per limitare i risarcimenti. Ci batteremo”

    "Una promessa elettorale ai cacciatori": sono furibondi in Coldiretti Toscana di fronte alle discussioni nella commissione. "Affari Istituzionali e Generali" della Regione Toscana. "Il mondo venatorio – dicono – ci prova. Ancora. Dopo la proposta dei capanni da caccia a supporto dell’attività venatoria ai cinghiali “abbattuta e bocciata” dal muro di aspre proteste sul finire dell’estate poco prima di prendere strade pericolose, spuntano un altro paio di articoli spudoratamente a favore dei cacciatori”.

     

    Le proposte che hanno insospettito Coldiretti (che rappresenta in Toscana 40mila imprese), riguardano il delicato capitolo dei risarcimenti danni alle colture agricole causati dalla fauna selvatica "che la solita “aggiunta” in zona Cesarini – sottolinea l'associazione – rischia drasticamente di tagliare e l’istituzione Centri di Assistenza Venatori (Cav) istituiti dalle associazioni venatorie a cui possono essere affidate le attività di assistenza procedimentale. Una serie di norme a cui Coldiretti si opporrà; se necessario, per risolvere una volta per tutte l’irrisolta emergenza ungulati che in Toscana provocano ogni giorno 10mila euro di danni e 4 milioni di mancato fatturato al settore agroalimentare. Gli agricoltori sono pronti a tornare in via Cavour dove si ritrova il consiglio regionale come già successo in occasione della battaglia per la tutela dell’extravergine toscano".

     

    “Sono state inserite alcune norme che riguardano l’attività venatoria senza nessuna concertazione e coinvolgimento del mondo agricolo. Hanno agito di nascosto, superando anche le competenze della Commissione Agricoltura Regionale, nella speranza che non ce ne saremmo accorti. Ma gli è andata male”: tuona Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana.

     

    Nonostante il triste primato europeo per la presenza di ungulati (oltre 300mila esemplari che dal 2005 al 2010 hanno causato danni per oltre 20 milioni), in Toscana si tentano di inserire “norme provocatorie ed imbarazzanti” che hanno effetti depressivi sull’economia agricola: “In Toscana c’è una gravissima emergenza che riguarda gli agricoltori e direttamente la comunità, i cittadini – spiega Marcelli – non ci sono solo i danni economici, ingenti e pesanti che gravano sulla collettività, ma migliaia di incidenti stradali, rischi per la salute e la sicurezza. La popolazione degli ungulati è fuori controllo ma non sembra gliene freghi nulla a nessuno se questi sono i risultati”.

     

    Entrando nel merito delle norme sotto esame, "sulla cui legittimità – dicono da Coldiretti – verrà chiesto adeguato pronunciamento legale, è stato inserito nell’articolo che riguarda il risarcimento danni da fauna selvatica una precisazione puntuale: nei limiti delle disponibilità di bilancio”.

     

    Secondo Coldiretti un tentativo, fin troppo evidente, di giustificare mancati risarcimenti e scoraggiarne le richieste agli Ambiti Territoriali di Caccia. “E’ stata usata una giustificazione tecnica per nascondere la vera natura delle intenzioni – analizza Marcelli – ovvero non risarcire gli agricoltori. Questa norma vuol dire che gli agricoltori, in caso di esaurimento risorse potrebbero non essere rimborsati malgrado i danni subiti. E’ una vergogna”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...