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giovedì 28 Marzo 2024
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    Gruppo Fratres: l’importanza della donazione e le maglie infernali… della burocrazia sanitaria

    IMPRUNETA – “Chi dona sangue ha cuore”: recitava così una nota campagna di sensibilizzazione promossa dalla Regione Toscana per promuovere le donazioni di sangue nel 2011. Sono passati più di tre anni ma di sangue ne abbiamo sempre bisogno.

     

    Ce lo spiegano Carmina Cairo, conosciuta da tutti come Carmela, presidente del Gruppo Fratres Impruneta e Paolo Poggini.

     

    Da quando infatti sono cambiate le normative purtroppo da un lato sono calate notevolmente anche le donazioni, e dall’altro sono aumentati anche i costi.

     

    “Ad esempio – ci dicono – prima i medici e infermieri erano tutti volontari. Adesso invece con le nuove normative siamo costretti ad attingere ai privati oppure a giovani neolaureati che naturalmente dobbiamo pagare” chiariscono addentrandosi negli scenari burocratici e normativi.

     

    A ciò, sono venuti in aiuto , in parte, sia il Rotary Club Chianti di San Casciano sia la Banca di Credito Cooperativo di Impruneta: il primo ha infatti acquistato la frigoemoteca, un particolare frigorifero che permette la conservazione di sangue e di emoderivati, la seconda invece dei lettini particolari idonei con le nuove normative.

     

    Le donazioni attuate dal gruppo Fratres di Impruneta sono quattro all’anno, inclusa la gara di solidarietà che si svolge tra i rioni a settembre in pieno clima “Festa dell’Uva”, l’appuntamento che raccoglie sempre il maggior numero di donazioni.

     

    “Le donazioni durante la Festa dell’Uva sono sempre le maggiori. Arriviamo a circa 110-120 donatori, contro i 70-80 che si raccolgono durante gli altri appuntamenti. Un buon risultato considerando il bacino di utenza di Impruneta” commenta Poggini.

     

    “In totale – subentra la presidente – sono circa 380-390 donazioni l’anno. Questo significa che almeno 300 persone ricevono il sangue, considerando che non tutti necessitano della medesima quantità".

     

    "Talvolta – riprende – quando il sangue non c’è alcuni interventi chirurgici vengono addirittura rimandati o annullati. Ecco perché è importante donare” conclude. E a parlare è un’infermiera con alle spalle un’esperienza pluriennale.

     

    Donare sangue infatti è molto semplice e veloce. Richiede solo..un gran cuore. L’iter è facile: è necessario presentarsi all’accoglienza, compilare dei questionari e sottoporsi a una visita medica. E se siete idonei il gioco è fatto.

     

    La donazione del sangue richiede poco tempo, mentre quella del plasma un po’ di più: “Non tutti i centri sono attrezzati ad effettuare la plasmaferesi, noi sì – ci spiega Poggini – Anche per questo ritengo che sia importante combattere per mantenere l’unità di raccolta sangue in loco. Esistiamo dal 1971, e nonostante tutti i cambi di sede e normative noi siamo qui".

     

    "L’obiettivo – conclude – è quello di promuovere e sensibilizzare tutti, in particolar modo i giovani”.

     

    Sabato 20 e Domenica 21 abbiamo l’opportunità di regalare a qualcuno ciò che forse potrebbe permettergli di passare il Natale a casa insieme alla famiglia, piuttosto che in un letto di ospedale: il sangue, una speranza, la vita. Non gettiamola via. Doniamo.

    di Costanza Masini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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