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venerdì 19 Aprile 2024
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    “Unlock Toscana”, lo strumento per attrarre investimenti parte il prossimo 15 giugno

    E' la data per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte di micro, piccole, medie e grandi imprese, in tutti i settori economici (non quello agricolo)

    FIRENZE – Fissata per il prossimo 15 giugno la data per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte di micro, piccole, medie e grandi imprese, singole o aggregate, operanti in tutti i settori economici (ad eccezione di quello agricolo) nell’ambito di “Unlock Toscana”, lo strumento ideato dalla giunta regionale per superare la fase di lockdown attraendo investimenti privati sul territorio e rilanciare economia e lavoro.

    L’Avviso pubblico scade il 31 luglio 2020.

    “L’emergenza sanitaria – spiega l’assessore alle attivitĂ  produttive Stefano Ciuoffo – ha generato ripercussioni rilevanti sull’economia regionale e per questo, nel tentativo di mitigarne gli effetti, la Regione ha deciso di potenziare l’impegno nell’intercettare e assistere le imprese che intendono attivare investimenti in Toscana”.

    “L’obiettivo – rimarca Ciuoffo – è quello di mantenere la catena del valore delle filiere territoriali, di favorire lo sviluppo delle attivitĂ  e il lavoro qualificato nella nostra regione”.

    L’assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo

    La Regione avvierà un percorso strutturato di sostegno amministrativo, attraverso forme di assistenza, accompagnamento e tutoraggio alle imprese che manifestano interesse alla realizzazione di programmi d’investimento d’impatto territoriale.

    Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate dal sito di Sviluppo Toscana (http://www.sviluppo.toscana.it/unlock_toscana) dal 15 giugno al 31 lugl io 2020. L’ammontare minimo dei progetti di investimento dovrĂ  raggiungere 500 mila euro nel caso di MPMI; per le grandi imprese dovrĂ  essere di minimo 1,5 milioni di euro.

    Gli investimenti dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2023.

    Quattro le finalità dello strumento: individuare chi intenda realizzare programmi di investimento qualificati in Toscana, disporre di informazioni sugli orientamenti di investimento diretto (industria, manifatturiero, servizi, ricerca, logistica, turismo, direzionale) e relative caratteristiche in termini di tipologia e dimensioni dell’investimento, relativa tempistica, potenziale impatto occupazionale, promuovere il potenziamento delle attività di imprese già presenti sul territorio e l’innesto di nuove attività, individuare imprese con programmi di investimento orientati alla transizione al digitale, all’economia circolare e verso forme avanzate di sostenibilità ambientale.

    Ad una prima verifica delle manifestazioni d’interesse (esaminate da un nucleo tecnico intersettoriale supportato da Irpet e Fidi Toscana, articolato in due sezioni: una per le grandi e l’altra per le MPMI), seguirĂ , da parte della Regione, un’attivitĂ  di assistenza e accompagnamento con incontri finalizzati a individuare eventuali procedure di accesso ai finanziamenti pubblici e contatti con investitori specializzati, a favorire rapporti con il sistema della ricerca e del trasferimento tecnologico e a verificare il livello di fattibilitĂ  amministrativa del programma di investimento.

    Tra le prioritĂ  strategiche settoriali e tecnologiche: le nuove filiere come le scienze della vita, la sicurezza sanitaria, la telemedicina, la sicurezza sociale (come ad esempio i dispositivi per ambienti chiusi, trasporti) e produttiva (il mantenimento di produzioni di base, l’accorciamento di filiere, anche in ottica di autosufficienza nella catena delle forniture o in chiave sostitutiva di importazioni), la silver economy (consumi e servizi per la popolazione over 50).

    Ma anche le produzioni e l’applicazione di tecnologie digitali (smart specialization), lo sviluppo di piattaforme digitali integrate, l’economia circolare e la chiusura di filiere produttive (in particolare nei settori dell’energia rinnov abile e transizione energetica); della trasformazione agroalimentare; dello sviluppo di piattaforme logistiche/distributive; di attivitĂ  turistiche digitalizzate o policentriche.

    A queste si aggiungono priorità territoriali (localizzazione di investimenti in aree di crisi industriale e nelle aree interne), impatti generati in termini di volume dell’investimento e di occupazione aggiuntiva e le caratteristiche del programma di investimento (progetti di filiera o di distretto, livello di innovatività, attività orientate all’export, operazioni di re-shoring da paesi terzi, espansioni o attrazione di investimenti esteri o di carattere nazionale).

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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