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domenica 2 Novembre 2025
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    Greve in Chianti: “Un’ora e mezzo fuori casa, e al ritorno l’ho trovata distrutta dai ladri”

    Il racconto del proprietario al Gazzettino del Chianti: "Mi hanno portato via tutto, vorrei sapere se questo è vivere bene"

    GREVE IN CHIANTI – Quella dei ladri nelle case è ormai tornata a essere, da alcuni giorni, una “via Crucis” quotidiana nei comuni del nostro territorio.

    Casi continui ci vengono segnalati a Tavarnelle, Barberino Val d’Elsa, Mercatale… . Stavolta tocca a Greve in Chianti.

    Del resto, lo avevamo scritto già dopo la metà di ottobre, ai primi casi di cui avevamo dato conto: quello della raccolta delle olive, unito alle giornate che si accorciano e poi all’arrivo dell’ora solare, è una sorta di momento di “start” di questa situazione. È ormai un dato di fatto.

    Situazione che poi, purtroppo, senza voler fare i “profeti” di sventure, è molto probabile che si protrarrà ben oltre l’inizio del nuovo anno.

    L’ultimo caso ci viene segnalato da un nostro lettore di Greve in Chianti: ed è avvenuto ieri, sabato 1 novembre.

    “Dopo essere uscito nel pomeriggio dalle ore 17.30 alle 19 – ci dice – al rientro nella mia abitazione l’ho trovata distrutta: mi hanno portato via tutto, vorrei sapere se questo è vivere bene”.

    C’è comprensibile dolore. Ma anche rabbia nelle sue parole. Altrettanto comprensibile.

    “Abito in paese – ci spiega ancora quando chiediamo in che zona di Greve sia la casa – nel capoluogo. Non avevo impianto di allarme, visto che in 43 anni non è mai successo niente”.

    Sulla dinamica: “Sono entrati dal giardino retrostante, forzando la finestra del bagno, come risulta dal sopralluogo dei carabinieri. Pur essendo in condominio nessuno si è accorto niente”.

    Chiediamo, infine, cosa sia stato rubato: “Hanno portato via tutto, soldi e oro”.

    Restano il dolore per aver ritrovato la propria casa in queste condizioni. La rabbia. E anche un po’ di paura.

    Sentimenti che accomunano tante famiglie anche nel nostro territorio, chiamate a dover fare i conti con un fenomeno che, lo scorso anno, fra fine 2024 e inizio 2025, aveva assunto frequenze preoccupanti.

    E purtroppo anche questo finale di 2025 sembra indirizzato in quella direzione.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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