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martedì 2 Dicembre 2025
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    La meraviglia del gatto selvatico immortalata (ancora) dal fotografo naturalista mercatalino Pietro Bartoli

    Dopo le immagini catturate, insieme a Tommaso Nuti, nel Chianti fiorentino (per la prima volta nel nostro territorio) ecco quelle dall'Appennino Pistoiese (dove la presenza è più consolidata)

    MERCATALE (SAN CASCIANO) – Dopo averci fatto letteralmente sognare nelle scorse settimane, insieme al collega Tommaso Nuti, con le immagini del gatto selvatico immortalato per la prima volta nel territorio del Chianti fiorentino, il fotografo naturalista mercatalino (e guida ambientale), Pietro Bartoli, torna a documentare la meraviglia della natura con un altro scatto di Felis silvestris silvestris.

    Stavolta siamo nell’Appennino Pistoiese, nell’Oasi Dynamo (San Marcello Piteglio): in queste zone la presenza del gatto selvatico è, rispetto alle nostre, già più consolidata e documentata.

    Ma fa davvero un enorme piacere vedere questo scatto e, per quanto ci riguarda, sapere che è stato realizzato da un giovane-esperto fotografo naturalista di Mercatale è ovviamente un grande valore aggiunto.

    “Da anni portiamo avanti un progetto di monitoraggio sul gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) – dicono da Oasi Dynamo – e adesso, dopo numerosi avvistamenti (il primo nel 2022 grazie a una nostra fototrappola), arriva la conferma della presenza di questa specie sulla montagna dell’Appennino Pistoiese, grazie a delle nuove immagini in alta definizione”.

    “Distinguere con certezza un gatto selvatico da un gatto domestico non è semplice – ricordano – Esistono quattro metodi complementari, dei quali solo due – l’analisi del mantello e quella genetica – possono essere applicati a individui vivi. Con il materiale raccolto fino ad ora, la conferma si basa soprattutto sulla coerenza e sulla qualità delle numerose evidenze visive raccolte nel tempo”.

    “Già le immagini del 2022 – proseguono da Oasi Dynamo – pur non essendo sufficienti per una conferma, mostravano con chiarezza i principali caratteri fenotipici di Felis silvestris silvestris: la coda grossa e inanellata, la striatura del mantello, la netta demarcazione tra dorso e fianchi. Questo primo avvistamento rappresentava una segnalazione di grande rilievo, perché documentava per la prima volta la presenza del gatto selvatico nella porzione più settentrionale della Toscana, oltre il limite allora noto, circoscritto principalmente alle Foreste Casentinesi”.

    “A partire da quella scoperta – ricostruiscono – abbiamo avviato un monitoraggio continuativo tramite fototrappole, caricando regolarmente i video sul portale del progetto nazionale. Le analisi del dottor Andrea Sforzi, direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma e referente nazionale del progetto di monitoraggio sul gatto selvatico, hanno permesso una prima classificazione fenotipica: almeno tre individui presentano caratteristiche compatibili con il gatto selvatico europeo”.

    “Per arricchire ulteriormente il quadro delle conoscenze sulla popolazione presente – sottolineano – nel giugno 2023 abbiamo introdotto un protocollo non invasivo di hair-trapping: paletti in legno rivestiti di nastro biadesivo e trattati con un attrattivo a base di erba gatta che stimolano la specie a strofinarsi, lasciando campioni di pelo. L’analisi genetica dei campioni, non ancora disponibile, costituirà un ulteriore elemento di conferma qualora venissero raccolti materiali idonei”.

    Ma veniamo ad oggi: “Negli ultimi mesi, grazie alla collaborazione con Pietro Bartoli, abbiamo installato all’interno dell’Oasi una reflex trap ad alta definizione che va ad integrare il monitoraggio già in corso, permettendo di documentare i comportamenti più nascosti e le abitudini notturne degli individui. Così le immagini ottenute con la reflex trap rappresentano oggi un tassello ulteriore, che rafforza in modo significativo le evidenze raccolte negli ultimi due anni e dimostrando la capacità di Oasi Dynamo di documentare specie rare ed elusive grazie a strumenti sempre più avanzati”.

    “La conferma della presenza del gatto selvatico europeo – racconta Giulia Santalmasi, responsabile dei progetti di ricerca, educazione e conservazione di Oasi Dynamo – è il risultato di un lungo lavoro di monitoraggio e collaborazione scientifica, ma anche di una visione che mette la tutela della biodiversità tra gli obiettivi principali della nostra riserva”.

    “Un risultato importante non solo per Oasi Dynamo – conclude – ma per tutto il territorio, che ci spinge a proseguire con ancora più convinzione nel coinvolgere la comunità in un percorso di conoscenza e conservazione condivisa. Per questo, da molti anni ormai, affianchiamo al monitoraggio tecnico attività educative e divulgative, fondamentali per costruire consapevolezza e promuovere una cultura ambientale”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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