SAN CASCIANO – “Pace e bene”: è il saluto che ci rivolge padre guardiano del convento dei Cappuccini di San Casciano.
Che in questa giornata “grigia” di metà settembre abbiamo incontrato dopo la terribile notizia della presunta violenza subita da una donna di 28 anni nella sacrestia del convento da parte di due frati.
"E’ una cosa irreale quella che è stata denunciata – ciconfessa amareggiato – Sono già due anni che questa vicenda va avanti, adesso è arrivata all’epilogo".
"Dispiace il modo in cui è stata divulgata la notizia – ammette – E' un’infamia nei confronti di tutti noi frati, a tutto il nostro Ordine".
Il Cappuccino accusato è ancora nel convento sancascianese: chiediamo al padre guardiano con quale stato d'animo viva di fronte a un'accusa così infamante. E a un processo che ha in calendario la prima udienza dopo le feste di Natale e capodanno.
"E’ sereno – risponde il religioso – Convinto innanzi tutto che la verità verrà fuori".
Lasciamo il padre guardiano, che si ritira nel silenzio della clausura.
In un giorno in cui, al di là dell'iter giudiziario che dovrà fare il suo legittimo corso, tutelando al massimo ovviamente la ragazza che ha sporto la denuncia, tutto il paese è vicino ai suoi Cappuccini. Che tanto hanno fatto del bene e che continueranno a farlo nel tempo.
di Antonio Taddei
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