Domenica scorsa all’Impruneta e in altri centri, come ad esempio Bagno a Ripoli (a Greve in Chianti si terrà domenica 27 gennaio), si è svolta la benedizione degli animali con la concomitanza della festa di Sant’Antonio Abate che si celebra il 17 gennaio: la benedizione, per ovvie ragioni di partecipazione, viene impartita la domenica seguente. Sant’Antonio è il protettore degli animali domestici, infatti, spesso è raffigurato con accanto un maiale.
In questa occasione si riversano in piazza moltissimi animali diversi a partire dai cani, gatti, conigli, criceti, topolini, uccellini fino ad arrivare ai cavalli, gli asini e quest’anno all’Impruneta, addirittura un alpaca di nome Caterina.
Sono questi esempi di quanto gli animali sono entrati nelle nostre vite, anche in una società che non è più quella rurale ma fortemente tecnologica. Se da un lato, gli animali domestici non rivestono più un aspetto di sussistenza (per il lavoro, il trasporto e per il cibo) dall’altro sono ancora strettamente necessari per la vita dell’uomo.
E’ proprio così: avere un animale in casa è un grosso aiuto per le ansie e le problematiche psico-affettive dell’uomo di oggi; negli ultimi tempi si parla, infatti, sempre più di “Pet Therapy”, una terapia dolce basata sull’interazione uomo-animale.
La questione animalista è molto dibattuta e anche di moda. Spesso leggo opinioni in contrasto con l’amore per gli animali, da alcuni ritenuto eccessivo. Da amante di tutte queste creature (eccetto le zanzare d’estate) non credo sia così. Insegnare ai giovani ad amare gli animali è il primo passo per imparare a prendersi cura di un essere vivente (vederlo crescere, dedicargli il proprio tempo, le proprie attenzioni, riceverne amore) e da questo allargare il rispetto verso i propri simili. Ritengo sia educativo avere un animale in casa, senza contare l’amore e l’affetto profondo che se ne riceve in cambio.
Avete mai notato la differenza quando si rientra in casa? Spesso gli altri esseri umani, appena ti salutano e certo non lasciano il proprio da fare per venirti in contro: un cane, anche se sta mangiando, corre verso di te e facendoti una grandissima festa ti porta pure qualcosa come una pallina o un giocattolo. Se anche esci pochi minuti per buttare la spazzatura, quando rientri sembra un secolo che non ti vede.
Probabilmente solo chi ha la gioia di avere un animale (cane, gatto, coniglio) riesce a capire quanto voglio dire. Non voglio scomodare le parole di San Francesco del Cantico delle Creature ma benedico il Signore per i nostri amici a quattro zampe che allietano la nostra vita.
Nella preghiera di benedizione il sacerdote dice: “O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza e all’uomo fatto a tua immagine, hai conferito il dominio su tutte le creature, stendi la tua mano perchè questi animali ci siano di aiuto e sollievo nelle nostre necessità, e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione, impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa”.
Direi, per concludere, che chi ha riportato nella propria casa il proprio animale dopo la benedizione sa perfettamente quanto questo sia, nella sua vita, una benedizione di Dio.
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