Tempo di piogge, di foglie cadute e di funghi!
Proprio così, molti di noi in questo periodo si sono addentrati nei vari boschetti e non solo, alla ricerca di questi misteriosi quanto meno fantomatici oggetti del desiderio di pensionati, casalinghe, ragazzi, cuochi… tutti con l’obbiettivo di trovare tanti esemplari e perchè no, anche di grandi dimensioni.
Immergersi in un bosco già di per sè è un’esperienza magica: la luce viene filtrata dalle frastagliate fronde di alberi e cespugli creando dei bellissimi giochi di pieni e vuoti, i suoni sono emessi da orchestre che suonano strumenti nuovi fatti da animaletti, sfruscii, piccoli scricchiolii e infine si assapora e si respirano profumi profondi, freschi, pungenti, ammalianti di un sottobosco in continuo movimento.
E poi ci sono loro, i misteriosi funghi, che compaiano improvvisamente e che fagocitano molti di noi alla loro ricerca. Ed è proprio questo il vero fascino, la ricerca, la sfida, in un ambiente oscuro, sconosciuto e per molti aspetti avverso!
La ricerca è crescita, evoluzione, volontà di penetrare sempre oltre. Si ricerca nei viaggi, nella conoscenza, nelle relazioni con gli altri, nell’amore, si ricerca nella solitudine, nel silenzio, nel dolore, ma sempre si ricerca dentro di noi.
A volte pare di smarrirci in questo bosco che diventa oscuro e avviene che per paura, dolore, pigrizia e anche incapacità smettiamo di ricercare, e la vita diventa più grigia, monotona, muta producendo ahimè condizioni mentali e emotive che possono indurre stati depressivi!
E se il benessere psicofisico inizia proprio con la prevenzione iniziamo dal bosco: scegliete quello più vicino, prendetevi un bel cesto, magari perchè no anche un bastone, fatevi accompagnare se possibile da un “maestro” e sperimentate la bellissima e unica sensazione di trovare il fungo buono in mezzo a tanti cattivi, e scoprirete l’euforia della ricerca, sempre, anche quando, e avviene spesso, il cesto rimane vuoto!
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