Questa volta siamo davvero in partenza, ma non prima di dare un sentito e affettuoso saluto a Francesco, una storia che mi ha commosso, come me tutti quelli che l’hanno conosciuto e non… Vorrei abbracciare il popolo imprunetino e chi l’ha amato e che ora si trova intrappolato in un labirinto, che sembra senza uscita, di dolore.
E’ passato lo sbigottimento, l’incredulità, lo sgomento, il pianto del paese ma il dolore è sempre vivo, si modifica, si attorciglia ma vive! Non domandiamoci invano il perchè della sua morte, ed io che affronto tutti i giorni il dolore, di fronte a questo dolore mi piego e cerco di dare un significato alla sua scomparsa, per far sì che la sua morte e il nostro dolore non sia vano!
Il significato del dolore è il suo superamento, ma per far questo dobbiamo tener vivo il ricordo di Francesco.
Mi ha colpito molto il racconto dell’amico, che dice che Francesco correva sempre, amava correre con l’allegria dei suoi diciassette anni!
E allora facciamolo correre Francesco! Correre nei ricordi delle persone che l’hanno conosciuto, facciamolo correre nelle partite di tennis che vinceva, correre nei carri del rione di Sant’Antonio a cui fieramente partecipava, correre in sella allo scooter che cavalcava a volte maldestramente, correre con la sua timidezza e il suo bel sorriso!
Non fermiamo mai la corsa di Francesco, perchè è la cosa più bella, simbolo di gioventù, libertà e spensieratezza che possiamo fare, per Francesco ma più che altro per i suoi genitori che lo aspetteranno sempre!
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