La primavera si sta avvicinando velocemente, e con essa arriveranno le giornate piene di sole.
Ma anche adesso, con una temperatura ancora non alta, possiamo utilizzare la nostra “buona stella” per scaldarci almeno in parte.
L’efficienza raggiunta dagli impianti solari termici consente la produzione di calore fruibile anche con temperature esterne basse.
Tale calore può essere immediatamente utilizzato per l’acqua calda sanitaria (quella che esce dai rubinetti) ma, con impianti appena più raffinati, può anche integrare in parte il riscaldamento degli ambienti, in particolar modo se, come sempre più spesso accade, la casa è dotata di impianto radiante a pavimento.
L’installazione di un impianto solare termico è un'operazione abbastanza semplice, specie se si dispone di un minimo spazio per il serbatoio di accumulo nel sottotetto o in mansarda. In genere basta meno di 1 mq.
Per i pannelli che vanno sul tetto si utilizzano circa 4/6 mq per una famiglia media, quindi anche questo non è uno spazio troppo impegnativo. E anche quando hai un appartamento in condominio, se occupi una parte di tetto proporzionale alla tua quota condominiale, a seguito della nuova legge sui rapporti condominiali, non devi nemmeno richiedere l’autorizzazione all’assemblea.
Inoltre, di norma, anche nelle zone sottoposti a vincoli paesaggistici o ambientali, tali impianti vengono esaminati con la procedura semplificata, in quanto ritenuti non impattanti a livello estetico, ma utilissimi ecologicamente.
Tale tecnologia, già obbligatoria per le nuove costruzioni, è anche incentivata per le ristrutturazioni o le riqualificazioni edilizie. Possono infatti godere della detrazione fiscale del 65% o del conto termico. Inoltre sono assoggettati ad i.v.a. in forma ridotta al 10%.
E l’investimento per una famiglia tipo si aggira sui 3.000 euro. Tutto compreso. In pratica una spesa che si ripaga nell’arco di qualche anno. Un impianto solare, se ben realizzato, non necessita di manutenzione per anni.
Il semplice controllo del fluido vettore è l’unica cosa da fare (come controllare che ci sia l’acqua nel radiatore della tua auto). Insomma costi di gestione pari a zero… o quasi.
Vediamo adesso come funziona un impianto tipo: la superficie captante sul tetto, di norma di rame o altro metallo, con trattamento per migliorare la capacità di attrarre la radiazione solare, è protetta dal lato esterno da un vetro, che crea un effetto serra.
Sul lato interno è invece presente un tubo di piccole dimensioni, avvolto a spirale o a serpentina, dentro al quale viene fatto circolare un fluido vettore. Il quale si scalda sul tetto e cosi facendo porta il calore all’interno del serpentino immerso nel boiler in casa.
La pompa che fa circolare questo fluido è comandata da un sensore di temperatura, che la aziona soltanto quando sul tetto c’è del calore da asportare. Ci sono poi leggere varianti su questo schema, nate per meglio adattarsi a situazioni o necessità particolari, ma il principio rimane lo stesso.
Come dicevamo un impianto semplice e dal costo di gestione praticamente inesistente. Installarlo adesso significa iniziare da subito a risparmiare sulla bolletta del gas.
Si tenga conto che con un impianto delle giuste dimensioni si copre la totalità del fabbisogno di acqua calda per circa 4 mesi l’anno, per arrivare a coprire circa la metà nei bui mesi tardo autunnali. In totale, facendo un bilancio annuale, una stima prudenziale consente di coprire oltre il 75% del fabbisogno.
Di questi tempi, con le bollette in continuo aumento, un risparmio non di poco conto!
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