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giovedì 1 Giugno 2023
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    L’assordante silenzio sui martiri cristiani di questi giorni

    Giovedì 14 agosto ho celebrato la Santa Messa come faccio ormai ogni mattina da anni. La Chiesa celebrava la memoria di un grande martire del nostro tempo: San Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire.

     

    Egli nacque in Polonia nel 1894; si consacrò al Signore nella famiglia Francescana dei Minori Conventuali.

     

    Innamorato della figura della Vergine Maria, fondò "La milizia di Maria Immacolata" e sviluppò, con la parola e con la stampa, un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia.

     

    Deportato ad Auschwitz durante la seconda guerra mondiale, con un grande atto di carità offrì la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Morì nel bunker della fame il 14 agosto 1941.

     

    Giovanni Paolo II lo ha definito "patrono del nostro difficile secolo". Anche molti cristiani hanno perso la loro vita nei lager nazisti…

     

    In quei momenti la mente non è potuta che andare verso quei Paesi che in questo momento stanno subendo violenze di ogni genere e i cristiani vengono torturati e uccisi per mano di fondamentalisti.

     

    Anche la CEI (la Conferenza Episcopale italiana) ha chiesto che il 15 di agosto, per la festa dell’Assunta, si pregasse per questi nuovi martiri cristiani.

     

    La cosa più sconcertante, come fa notare Antonio Socci in uno dei suoi articoli, è il silenzio o solo un velato accenno al massacro che sta avvenendo da parte di Papa Francesco.

     

    Quale siano le motivazioni non si capiscono ma certo che da uno che ha tuonato “vergogna” nei confronti delle morti di tanti immigrati in mare (e l’Italia e gli italiani non possono che essere elogiati per quanto stanno facendo) ci si sarebbe aspettati una condanna più forte verso questi criminali.

     

    Forse lo farà per non turbare il dialogo interreligioso ma alla luce di quanto accaduto l’8 giugno in Vaticano, dove, per l'iniziativa di pace, l’iman davanti a Abu Mazen e Peres, ha proclamato un versetto del Corano che incita alla guerra santa dove si chiede ad Allah “dacci la vittoria sui miscredenti”, forse si potrebbe anche osare di più.

     

    E’ comprensibile, che alla luce di questi fatti sia difficile dialogare con chi crede che il senso della sua vita sia eliminare chi non crede alla propria fede. O ti converti o muori: non ci sono alternative.

     

    Si certo, adesso i buonisti e buon pensanti diranno che questi sono solo una piccola percentuale e che invece tutti gli altri sono per il dialogo e l’integrazione e che quindi noi dobbiamo essere aperti all’accoglienza.

     

    So perfettamente che molti avranno reazioni scandalizzate a quanto sto per scrivere ma personalmente ritengo che abbia più ragione la Fallaci che scriveva che, oltre all’invasione armata, ci sarà un’invasione che avverrà attraverso i “grembi delle loro donne”.

     

    Fatevi un giro e ovunque voi andiate potrete vedere che questo, almeno sulla carta è vero. Che sia una invasione programmata, come afferma la Fallaci, non lo so ma è certo che qualcosa sta avvenendo.

     

    Mi chiedo, anche, come possono pensare tanti "radical chic" di poter vivere ancora la loro tanta ostentata libertà di pensiero, quando questi prenderanno anche il potere politico (cosa che sta già avvenendo grazie ai partiti detti “progressisti”).

     

    Sono così tanto sicure le nostre femministe che hanno gridato contro la Chiesa e la sua moralità, che potranno andare in giro vestite come vogliono, ad esempio?

     

    Oppure tanti che gridano alla laicità dello stato e inveiscono contro l’ingerenza della Chiesa, sono così sicuri che ci potrà essere uno stato laico mussulmano (che è proprio una contraddizione assolutamente non accettata dal Corano)?

     

    E’ vero che il Vangelo ci chiede di essere disponibili verso le persone, amare i nemici, ma ci chiede anche di essere “miti come colombe e scaltri come serpenti”.

     

    Ho impressione che il nostro benessere ci abbia anestetizzato. Siamo così intenti a pensare a soddisfare i nostri bisogni oggi che al domani nemmeno ci pensiamo.

     

    Intorno a me scopro sempre più persone preoccupate, impaurite e questi sentimenti ahimè portano solo alla diffidenza, all’intolleranza e all’odio. La paura è l’elemento che fa spesso scattare la violenza contro colui che viene visto come aggressore.

     

    Come fare allora? Che strada intraprendere?

     

    Sicuramente il dialogo, ma anche la denuncia esplicita (come mai i nostri telegiornali ci fanno vedere i bombardamenti di Gaza ma non i Cristiani sgozzati, crocifissi o impiccati?).

     

    Come cristiano e come prete vorrei indicare anche un’altra strada, prima di tutto a me stesso e cioè il cammino indicataci da Cristo stesso: “Padre, perdonali perchè non sanno quel che fanno… Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi perseguitano”.

     

    E’ un cammino tutto in salita, difficilissimo ma è quello verso il calvario luogo di morte ma anche e soprattutto di redenzione.

     

    Allora vorrei, certo, pregare per le tantissime vittime di questa carneficina ideologica ma vorrei anche pregare per i carnefici facendo mia la preghiera dell’iman ma cambiandola da “dacci la vittoria sui miscredenti” a una più cristiana e quindi tollerante “converti al tuo Amore di pace e misericordia i cuori di quei miscredenti!”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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