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domenica 4 Giugno 2023
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    Un Garibaldi senza barba sulle colline del Chianti… con “Forza Viola” finale!

    Nicola Piovesan la barba ce l'ha, eccome. Eppure, questo regista originario di Venezia, laureato al Dams di Bologna, emigrato in Finlandia e ora residente in Estonia (dove insegna e realizza le sue opere), è conosciuto in tutto il mondo per un cortometraggio dell'estate del 2010, intitolato “Il Garibaldi Senza Barba”, presentato in più di sessanta festival, vincitore di oltre venti premi, proiettato in una dozzina di sale cinematografiche italiane (onore che ai corti non capita tutti i giorni) e poi acquistato da Premium Comedy.

     

    È lo stesso Piovesan a spiegare cosa leghi il Chianti al suo film: “Ho sempre amato la Toscana e stavo cercando una cascina isolata in un bel contesto, tra colline e vigneti. Tramite alcune amicizie ne ho trovata una a Greve in Chianti, che si prestava benissimo al film, avendo tutto quello di cui avevamo bisogno nel giro di poche decine di metri".

     

    "La zona – spiega – è nei pressi di Greti e la cascina è l'Azienda Agricola Podere le Fornaci. Gran parte del "Garibaldi Senza Barba" è stato girato lì e nelle vicinanze, come il bellissimo viale con i cipressi che conduce a Villa Calcinaia. Le stradine secondarie tra il verde delle colline e i vigneti sono state le nostre location perfette, dove abbiamo potuto avere privacy e tranquillità".

     

    "All'epoca – ricorda – abitavo a Milano e gli attori principali venivano da Varese e dintorni, più precisamente sono i membri di un complesso folk chiamato Balcon Band: mai stati davanti una telecamera. Quindi ci siamo mossi in massa da Milano verso la Toscana, ma gli attori secondari sono stati recuperati in zona".

     

    "Il territorio e i suoi abitanti ci sono venuti incontro per un sacco di questioni logistiche – tiene a dire – (ospitalità, scenografie, automobili). Per esempio, il personaggio di Bruna è stato quasi totalmente improvvisato sul posto. Lei si è rivelata un talento naturale. Toscana verace e burbera di natura, sul set ha sorpreso tutti, con un'energia dirompente, era davvero difficile trattenere le risate: tutta la troupe scoppiava a ridere a ogni sua interpretazione!”.

     

    Anche ad interrogare Piovesan sulla sua carriera e sui progetti futuri, le sue strade conducono quasi inevitabilmente al Chianti: “I miei lavori sono stati proiettati in oltre cento festival internazionali e hanno vinto circa cinquanta premi. Quasi tutti sono stati realizzati con budget bassissimi, se non pari a zero, anche se dal prodotto finito non si direbbe. Vengo da una famiglia povera di contadini e pescatori della laguna di Venezia, non ho mai avuto nessuna "spinta" e di carattere sono poco propenso a crearmi i contatti buoni. Diventa quindi difficile per me fare lo step successivo che mi porti al lungometraggio. Anche se le idee non mancano".

     

    Per esempio… "assieme ad un amico di Londra, Matt Willis-Jones, ho da poco finito di scrivere una sceneggiatura per un film lungometraggio, in parte ispirato dal "Garibaldi Senza Barba". Si tratta nuovamente di un film di rapina, grottesco ed esilarante, con una trama e dei personaggi chiaramente molto più ben sviluppati rispetto a quel corto e una storia completamente diversa. È un lavoro che si rifà a capolavori del passato, come "I soliti Ignoti" o "Amici Miei", tutto però rivisitato in chiave moderna e dal respiro internazionale, con riferimenti ai lavori di Wes Anderson, Jean-Pierre Jeunet o Guy Ritchie. È quindi al tempo stesso un film molto italiano, con forti radici nella nostra cultura e tradizione, ma anche estremamente vendibile all'estero. Ancora una volta vorrei girarlo in Toscana, nel Chianti".

     

    "Ho già fatto un po' di ricerche – anrticipa – e, oltre chiaramente ai meravigliosi paesaggi collinari di tutta la zona, il borgo di Montefioralle o le ville Castellina e Vistarenni si presterebbero perfettamente alla trama del film. Si tratta di un'opera dal basso budget sebbene, come i miei precedenti lavori possono confermare, si punti ad una qualità assoluta. Ho già anche dei potenziali investitori nel Nord Europa, dove ora vivo, pronti a entrare come coproduttori qualora si trovasse l'investitore principale su suolo italiano. Questo, al momento, è il maggior problema".

     

    "Ho in testa le location – rammenta – ho una rosa di potenziali attori, ho pronta la sceneggiatura, ho un trattamento corredato da disegni e immagini accattivanti, ho praticamente tutto il film nella mia testa, ma mi serve chi abbia o possa trovare i fondi necessari per realizzarlo. Spero che qualcuno prima o poi si interessi al progetto. Ne sono sicuro: sarebbe un investimento piccolo ma molto proficuo”.

     

    Che dire? Che si faccia avanti qualcuno, anche perchè i cortometraggi di Piovesan sono di valore assoluto. Se lì volete vedere potete visitare il suo sito web www.chaosmonger.com.

     

    E poi Piovesan ha il cuore calcistico dalla parte giusta, quella viola: “Un'altra cosa che mi lega alla Toscana è il tifo calcistico – confessa -, essendo io tifoso della Fiorentina. Non è cosa comune per chi è nato a Venezia e sin da piccolo è stata molto dura, vivendo tra compagni di classe che tifavano le solite Juve, Inter, Milan. La passione mi è stata tramandata da mio padre e sin da quando sono nato ho sempre supportato la squadra di Firenze. Non so bene perchè lui, un veneziano, si fosse appassionato alla Viola. Forse un po' per il suo spirito ribelle, che ci accomuna, e un po' perchè quando era ragazzino la Fiorentina vinse il suo ultimo scudetto, nel 1968-69. Insomma, tifo da sempre Fiorentina e, anche se ora vivo lontano dall'Italia, cerco di vedermi le partite. Forza Viola!”.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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