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mercoledì 7 Giugno 2023
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    I riti dell’estate: ma voi sapete chi era… San Lorenzo?

    Siamo ormai giunti nel bel mezzo dell’estate. L’afa, il caldo si fanno sentire com’è naturale che sia. Ci stiamo avvicinando a tutta velocità al Ferragosto giorno che segna l’apice estivo ma anche il suo declino almeno dal punto di vista vacanziero.

     

    Come ogni anno ci sono appuntamenti fissi e ricorrenti che segnano delle tappe e ormai sono diventate delle vere e proprie tradizioni che, anche se simili, cambiano in base alla località.

     

    La notte di San Lorenzo, appena trascorsa, è certamente la prima che mi viene in mente. Se mai ce ne fosse bisogno, tutti i tg ci ricordano di questa notte e ci danno tutte le indicazioni metereologiche per godere lo spettacolo tanto atteso.

     

    Tutti con il naso all’insù sperando vedere una stella cadente ed esprimere il fatidico desiderio, che sappiamo benissimo, purtroppo, non si esaudirà mai. Eppure, tutti gli anni, centinai di persone, anche se si dicono scettiche, alzano la testa sperando di vederne una che gli porti fortuna.

     

    Ma sanno realmente da cosa deriva questa tradizione? La televisione ci spiega solo la parte scientifica: in questi giorni, la Terra attraversa lo sciame meteorico delle Perseidi e l’atmosfera è attraversata da un numero considerevole di piccoli frammenti di meteore molto più alto del normale; il loro numero raggiunge le 100 meteore all’ora, che attraverseranno l’atmosfera con una velocità di 60 chilometri al secondo lasciando l’inconfondibile scia luminosa che persisterà per una manciata di secondi. Il fenomeno è particolarmente visibile alle nostre latitudini e perchè in questo periodo dell’anno il cielo estivo è spesso sereno.

     

    E’ chiaro che questo giorno, portando il nome di un Santo, San Lorenzo appunto, rimanda alla sua storia, che apparentemente non ha niente a che vedere con le stelle cadenti visto che morì martire.

     

    Nel 258, infatti, l’imperatore Valeriano ordina la messa a morte di vescovi e preti. Il prefetto imperiale ferma Lorenzo che è diacono, chiedendogli di consegnare “i tesori della Chiesa”, infatti nella persecuzione c’era anche un intento di confisca dei beni.

     

    Lorenzo, chiese del tempo e si affrettò a distribuire ai poveri le offerte di cui era amministratore. Comparve davanti al prefetto e gli mostrò lo stuolo di malati, storpi ed emarginati che lo accompagnava, dicendo: “Ecco, i tesori della Chiesa sono questi”. Così fu messo a morte.

     

    Sant’Ambrogio narra fu “Bruciato sopra una graticola”: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Dato che Valeriano non ordinò torture, il particolare della graticola dà adito a seri dibattiti, comunque, non vi sono dubbi sull’esistenza del santo, sul fatto, sul luogo del suo martirio, nè tantomeno sulla data della sua sepoltura.

     

    E’ certo che, a partire dal IV secolo Lorenzo è stato uno dei martiri più venerati nella Chiesa di Roma e Costantino, nel 330 d.C., fu il primo ad edificare un piccolo oratorio nel luogo del suo martirio, l’attuale splendida basilica di San Lorenzo. La festa è rimasta il 10 di agosto come la sua rappresentazione classica sulla graticola. E’ patrono di bibliotecari, cuochi, librai, pasticceri, pompieri, rosticcieri e lavoratori del vetro oltre che di moltissime città.

     

    Ma ancora, cosa c’entra questo Santo con le stelle cadenti? Qualcuno le associa alle lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che salito in cielo le fa riscendere in terra in questo giorno, creando un’atmosfera carica di speranza, oppure, le stelle cadenti vengono chiamate anche i fuochi di San Lorenzo ricordando così le scintille del fuoco sotto la graticola, su cui fu ucciso, poi volate in cielo

     

    Ho ancora una domanda: se abbiamo spiegato il nesso con il santo, cosa c’entra il desiderio da esprimere? Da dove viene questa tradizione?

     

    Oggi questi eventi naturali ci stupiscono ma non dimentichiamoci che nell’antichità spaventavano e dato che erano eventi che andavano ad alterare l’immutabilità della volta celeste, erano considerati degli eventi infausti che annunciavano disastri e calamità perchè rappresentavano le lacrime delle divinità.

     

    Questa superstizione è stata assorbita dalla tradizione cristiana, riprendendo il concetto di pianto celeste ma dandogli un significato positivo di speranza: chi si ferma ad ammirare le “scintille” o le “lacrime” che ricordano il martirio di San Lorenzo, può chiedere una grazia o esprimere un desiderio.

     

    Ogni località, ovviamente, ha le sue tradizioni particolari come a Cervia, che in questo giorno vive il classico bagno di mezzanotte che qui assume un significato del tutto particolare. Secondo la tradizione, il giorno di San Lorenzo ci si deve immergere sette volte in mare per purificarsi e per attirare a sè fortuna e felicità, tutto questo perchè un’antica leggenda narra che il santo apparve a Cervia a una ragazza malata, durante una terribile epidemia di febbre malarica, dicendole che per guarire doveva immergersi sette volte nelle acque del mare che avrebbero donato a lei e a chi si fosse bagnato i sette doni dello Spirito Santo.

     

    In qualunque modo la pensiate, le nostre tradizioni sono sempre affascinanti e i nostri “riti” hanno sempre antichissime radici che è molto interessante conoscere… vi aspetto qui tra una settimana per scoprirne insieme altri. Intanto… buone vacanze!

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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