CHIANTI FIORENTINO – Sarà un agosto molto caldo quello dei genitori degli studenti chiantigiani che frequentano il Liceo Scientifico Niccolò Rodolico.
In particolare sono i genitori di terza e quarta A e B a scrivere al Gazzettino del Chianti, "per evidenziare – dicono – una grave situazione che è caduta addosso a noi e ai nostri figli riguardante un improvviso ed inaspettato spostamento delle classi dalla succursale di via del Podestà, al Galluzzo, a una struttura a Marignolle. Tutto questo per l'eliminazione di strutture mobili del liceo, dove erano inserite quattro classi, e la loro futura costruzione in muratura. Ma quando?".
"Una situazione nota da anni – proseguono – ma trascurata. E per la quale siamo stati convocati dalla dirigente scolastica con una lettera inviata solamente il 15 luglio alle rappresentanti di classe, chiamate a scuola venerdì 29 luglio alle 10. Data e orario di incontro a dire poco sconcertanti visto la gravità della situazione: il tutto per per comunicarci una decisione già presa e definitiva?".
Ma, come detto, i genitori non ci stanno. Ed hanno convocato una riunione mercoledì 27 luglio nei locali della Pubblica Assistenza di Tavarnuzze: riunione che, come si vede nella foto, ha riscosso una grande partecipazione.
"In linea comune – annunciano – abbiamo evidenziato come una realtà scolastica limitrofa di prestigio, scelta da molti ragazzi del territorio chiantigiano per la sua location alle porte di Firenze, possa improvvisamente allontanare e “ghettizzare", con scelta discutibile, quattro sezioni. Creando oltre a problemi prettamente scolastici e di socializzazione, anche e soprattutto problemi di raggiungimento della struttura che si trova in zona difficilmente raggiungibile. Sia per stradine di difficile percorrenza, sia per mancanza di mezzi pubblici diretti".
Dalla riunione è emerso quindi che "rimane ferma la decisione che troppe siamo le mancanze di chi ha preso questa decisione. E poco chiare le motivazioni per cui solo ora siamo venuti a conoscenza del destino dei nostri figli".
Annunciano che "domani saremo presenti all’incontro con la dirigente (oltretutto dimissionaria dal 1 settembre), molti di noi prendendo anche permessi lavorativi, per evidenziare con un comunicato unitario la fermezza di non accettare assolutamente tale decisione e cercare soluzioni alternative di vicinanza. Ad esempio la scuola di San Brunone".
"Riteniamo che la scuola non possa trattare i ragazzi come “pacchi postali" – concludono – senza capire quali siano le tante conseguenze che si ripercuotono su vari aspetti sociali, territoriali ed educativi. Se non avremo risposte saremo pronti a chiedere confronti diretti al Comune di Firenze, la Città Metropolitana e il Provveditorato agli Studi. Convolgendo tutti i sindaci del territorio del Chianti, ritenendo anche loro direttamente interessati della sorte dei loro giovani cittadini".
di Matteo Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA