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lunedì 29 Aprile 2024
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    A piedi e in sedia a rotelle: a Cerbaia una “roulette russa” lungo le strade

    Residenti all'ingresso del paese esasperati, in particolare madre e figlia disabili: siamo andati per un sopralluogo

    CERBAIA (SAN CASCIANO) – Siamo stati interpellati da alcune persone residenti in via Empolese, all’ingresso della frazione di Cerbaia, prospicenti all’insediamento artigiano in via Pablo Picasso.

     

    Cittadini a dir poco disperati della situazione che da anni stanno vivendo a causa dell’alta velocità di ogni tipo di mezzi, compresi i tir autorizzati al passaggio che scendendo dal San Giovanni, che acquistano velocità lungo la discesa per poi immettersi in piazza del Monumento.

     

    "L’ultima richiesta l’abbiamo inoltrata al sindaco in data 16 giugno 2017- ci racconta un rappresentante delle famiglie interessate – dopo che non siamo riusciti a parlare con un assessore preposto alla viabilità. Ancora siamo in attesa di un incontro".

     

     

    Quali sono le vostre richieste? "Il ripristino dell’autovelox all’inizio della discesa, la creazione di strisce pedonali che permettano l’attraversamento della strada in prossimità di via Mameli. Ciò consentirebbe la diminuzione della pericolosità dell’attraversamento in questione, non solo per i residenti, ma anche per le numerose persone che si recano sul sentiero lungo la Pesa".

     

    "Speravamo – ammettono – che dopo il tragico incidente della signora investita sulla via Volterrana il 12 gennaio, e la successiva riverniciatura della segnaletica stradale, anche qui venisse fatto qualcosa, ma ahimè la situazione è rimasta la solita. Magari si potrebbero fare anche delle strisce in prossimità della curva, utili a fare rallentare i veicoli. Pensiamo di non chiedere cose impossibili e tanto meno costose. Qui viviamo nel terrore di essere investiti uscendo da casa".

     

    Ma abbiamo scoperto anche un’altra amara realtà; nella stessa zona vivono due signore, madre e figlia, entrambi portatici di handicap, costrette a usare la carrozzina per spostarsi a Cerbaia.

     

     

    Abbiamo incontrato anche loro, persone gentilissime: "Sono quattro anni che io non cammino più, lo stesso problema ce l’ha mia mamma, da tempo è in carrozzina. Da più di quindici anni inviamo lettere alla Provincia (oggi Città Metropolitana, n.d.r.) e al Comune facendo presente che con la carrozzina è impossibile muoversi dalla nostra abitazione, a causa del marciapiede stretto e in pessime condizioni".

     

    "Per non parlare – proseguono – di un tratto della passerella che attraversa il torrente Sugana, dove quando piove si formano pozze d’acqua. Mentre l’ultimo tratto prima di arrivare in piazza del Monumento, non essendo asfaltato ma in terra, è impossibile percorrerlo con la carrozzina sia quando è asciutto, sia dopo la pioggia, tanto che ci dobbiamo spostare sulla strada con le macchine che ci passano a pochi centimetri".

     

    "Purtroppo – ci dice la figlia –  è venuto a mancare anche il mio babbo, una mancanza sotto uttti i punti di vista, anche da quello del sostegno che ci dava ad affrontare queste difficoltà".

     

    Andiamo quindi con loro a fare il percorso descritto. Già uscendo da casa ecco subito la prima difficoltà; la carrozzina elettrica, seppure con delle buone ruote, non trova aderenza al terreno dissestato, percorrendo il marciapiede, le ruote sterzanti davanti si “impuntano” facendo girare la sedia con il rischio di uscire dallo stesso marciapiede. Tra l’altro strettissimo.

     

    Anche per salire sulla passerella della Sugana ci vuole un aiuto, spingendo da dietro la carrozzina, e meno male che non c’è la pozza d’acqua.

     

    Quando poi si arriva a percorrere gli ultimi metri prima di piazza del Monumento, un grosso tombino affiora tra l’asfalto e il cemento, creando un dislivello che potrebbe anche in questo caso far ribaltare la carrozzina.

     

    Ma anche se fosse al pari della strada è impossibile proseguire a causa del percorso in terra battuta, così ci dobbiamo spostare sulla via Empolese, con le macchine che ci sfiorano.

     

     

    Torniamo indietro: la strada per tornare a casa è in leggera salita e la difficoltà aumenta, senza l’ausilio di un’energica spinta la carrozzina elettrica non riuscirebbe a risalire.

     

    La speranza è che chi di dovere… faccia il suo dovere. E risolva i disagi di queste due signore, liberandole da quelle barriere che impediscono di fare un breve tratto di strada in tutta sicurezza e in maniera autonoma. Ma che non passino altri venti anni, per favore.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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