GREVE IN CHIANTI – Sono giorni di grande tensione a Greve in Chianti. Ma, leggendo le cronache sul Gazzettino del Chianti, non solo qui.
In pratica ogni sera, parliamo in questo caso del capoluogo, ci sono segnalazioni di effrazioni o tentativi di entrare nelle case.
Quello che però è successo ieri, giovedì 13 novembre, in via Allende, è oltremodo surreale.
In una zona, peraltro, che in questi giorni è stata una sorta di “epicentro” delle scorribande dei malviventi, molto probabilmente sempre gli stessi.
A raccontarci quanto avvenuto è Simone, che si è trovato in una situazione, come detto, surreale.
“Erano le 21 – inizia il suo racconto – e sono uscito di casa con mia figlia, per andare a vedere una partita di pallavolo”.
“Mi sono diretto a prendere l’auto – prosegue – parcheggiata in uno spazio privato in via Allende”.
“Mentre stavo andando – continua – si è affacciata la mia vicina di casa, che mi ha detto di guardare dietro la siepe. E di far allontanare mia figlia”.
“Mi affaccio – dice Simone – e c’erano nascosti questi tre uomini, con il passamontagna. Stavano evidentemente aspettando di provare a entrare in qualche casa”.
“Mi hanno detto di andare via – ripercorre quegli attimi – e per tutta risposta gli ho detto che non solo non scappavo, ma che… andavo lì. Sono scappati, e ho iniziato a seguirli correndo”.
Hanno preso la direzione dei campi, della zona all’ingresso del paese dove c’è il cantiere di Querciabella, dove probabilmente c’era un complice ad aspettarli in auto.
“Mentre correvamo – entra nel dettaglio Simone – uno ha urlato, ti sparo (in italiano, con inflessione slava). Io ho rallentato, e ho visto che prendeva una fionda, come quelle che si usano per pescare. E con quella mi ha tirato qualcosa, senza colpirmi”.
“Dopo circa trecento metri – conclude – ha riprovato, e stavolta mi ha colpito su un fianco. Non ho sentito dolore, non penso si trattasse di un sasso. Ma a quel punto hanno preso la via dei campi, e io mi sono fermato”.
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