GREVE IN CHIANTI – “Paolo Sottani ci aveva lasciati, in prossimità delle elezioni, con la promessa di una nuova amministrazione pragmatica, lontana dai sogni utopistici di chi stava “solo” immaginando il futuro del nostro Comune e pronta, invece, a confrontarsi fin da subito con la realtà dei fatti per risolvere i problemi della comunità. Qualcosa, però, nel frattempo deve essere andato storto”.
Inizia così la riflessione della lista di opposizione Immagina Greve, che entrerà nel prossimo consiglio comunale con tre rappresentanti (Leonardo Pierini, Filippo Pierini, Corina Verniani), sul percorso post elezioni del sindaco e della maggioranza.
“A più di due settimane dalle elezioni infatti – proseguono – mentre altri Comuni limitrofi sono già nel pieno dell’amministrazione, Greve ha una Casa Comune ma, purtroppo, non ancora una giunta”.
“Le tensioni interne alla maggioranza sono note – continuano da Immafina Greve – e questa fatica potrebbe pure far sorridere, se a rimetterci non fossero i cittadini che ancora non conoscono i propri riferimenti amministrativi”.
“Ci aspettavamo – rincarano – come si aspettava tutta la comunità, che un sindaco candidato per il terzo mandato avesse già in mente la squadra di governo per i prossimi cinque anni: invece, a quanto pare siamo ancora in alto mare”.
“Oltre alla giunta però – accusano – è ancora più grave che Greve non abbia ancora un consiglio comunale. Nonostante lo Statuto e il Regolamento del Comune prevedano la convocazione del primo consiglio nel termine di dieci giorni dalla proclamazione degli eletti, questo termine è abbondantemente scaduto senza che i consiglieri abbiano ancora ricevuto alcuna convocazione”.
“Inutile dire – evidenziano – che tutti i Comuni a noi vicini hanno già provveduto a convocare ufficialmente i rispettivi consigli comunali. Evidentemente, il concetto di “città slow” ha ormai pervaso tutti gli aspetti della vita amministrativa del nostro Comune, compresi quelli che non avrebbero bisogno di lentezza”.
“Dal canto nostro – puntualizzano – e fuori dall’ironia, aspettiamo con impazienza la formazione della giunta e la doverosa, quanto già tardiva, convocazione del primo Consiglio Comunale. Vorremmo iniziare al più presto, infatti, a fare quello per cui siamo stati eletti: lavorare per occuparci delle necessità dei nostri concittadini”.
“Una riflessione non può però che maturare spontaneamente – concludono – se il buongiorno si vede dal mattino, i prossimi cinque anni saranno “slow” per la nuova amministrazione comunale e, purtroppo, per tutti i cittadini del nostro comune”.
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