Per contenere i fedeli della frazione di San Piero in Barca e zone limitrofe (nel comune di Castelnuovo Berardenga, diocesi di Arezzo) sarebbe sufficiente dotare la casa cantoniera all’ingresso del paese di altare e di fonte battesimale, aprendo un occhio sul davanti e una monofora sui lati.
Oppure restaurare l’omonima chiesa di San Piero, in località Barca, che da anni non è altro che un ammasso di ruderi e macerie.
Ma la Diocesi fa sul serio: a sentire il Corriere di Arezzo (in un articolo di Luca Serafini del 27 agosto scorso) con il contributo della CEI, ha messo sul piatto ben tre milioni di euro.
Per mettere in piedi un’opera faraonica, in un momento in cui la crisi delle vocazioni rende rari i sacerdoti e la manutenzione degli edifici religiosi (spesso di valore storico – artistico immensi) lascia parecchio a desiderare.
Andrea Pagliantini
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