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venerdì 25 Aprile 2025
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    “Incontro con la giunta a Bagnolo, insinuazioni che io sia stata… pagata per fare una domanda! Mi aspetto delle scuse”

    Lettera di una cittadina presente all'incontro, al termine del quale aveva posto una domanda sul tema della viabilità nel capoluogo: "Mi sono sentita ferita e offesa"

    Gentile redazione, ho ragionato molto se rendere noto a tutti un fatto che mi è successo, ed ho infine deciso che fosse giusto farlo.

    E farlo pubblicamente, attraverso voi, perché devo poterlo pretendere il rispetto che mi è dovuto, da chiunque.

    E devo farlo con voce forte e chiara, così come devo difendere il mio diritto ad avere un pensiero libero e a poterlo esprimere senza timore di essere derisa o attaccata.

    Il mio pensiero non era offensivo, sovversivo, pericoloso o contrario alla legge, ero solo diverso da quello dei miei interlocutori, ma non per questo meno degno di essere rispettato.

    All’incontro organizzato dal Comune di Impruneta a Bagnolo ho posto una domanda sulla viabilità nel capoluogo.

    Non credevo ci fossero argomenti tabù, ma a quanto pare la mia domanda, posta con educazione e solo quando erano terminate le questioni legate alla frazione, ha scatenato non poco nervosismo nel sindaco, nella giunta e in altre persone della stessa cerchia che erano sparse nella platea; alcuni si sono alzati in piedi, hanno rumoreggiato, mi hanno dato della scorretta.

    A parte la reazione al mio intervento durante la riunione, al quale è seguita una risposta del sindaco per nulla centrata con la domanda e ancor meno convincente, il fatto che mi ha lasciato allibita e sconcertata si è svolto al termine dell’incontro, quando due persone strettamente legate al sindaco si sono permesse di insinuare che fossi stata pagata per fare quella domanda.

    La frase, detta al sindaco direttamente, è stata sentita da diverse persone, ma non da me, che in quel momento non ero presente.

    Mio marito si trovava proprio davanti al sindaco, ha sentito ed ha reagito immediatamente e con forza prendendo le mie difese, gli è stato risposto che via… su… si trattava di una battuta!

    Una battuta? Io la definirei un’offesa!

    L’insinuazione offende me, che sarei a loro dire una venduta, e il Comitato viabilità, suppongo infatti che fossero loro i destinatari primari dell’illazione, quelli che mi avrebbero pagato.

    Quanto successo, oltre a ferirmi personalmente, mi ha dimostrato quanto poco interesse reale ci sia da parte del sindaco e della giunta ad ascoltare e a confrontarsi con i cittadini, specie se gli interventi non si allineano con il loro pensiero, e mi ha dimostrato anche quanto accanimento e mancanza di rispetto ci sia nei confronti del Comitato, al quale ora, (N.B. senza che mi debbano pagare per questo) mi sento ancora più vicina e offro tutta la mia solidarietà.

    Ci tengo a sottolineare la differenza tra il rispettoso e composto silenzio di alcuni dei componenti del Comitato che erano presenti alla riunione, e la becera presenza dell’entourage del sindaco.

    Mi rivolgo al sindaco sia per lo stretto legame che ha con le persone suddette, sia perché era con lui che stavano parlando. Lui sa bene come sono andate le cose e mi auguro che abbia il coraggio di non negare quanto successo.

    Mi aspetterei delle scuse rivolte sia a me che al Comitato viabilità da parte di chi ha fatto il commento, scuse pubbliche, come pubblicamente è stata detta la frase, e una presa di distanza netta da parte del sindaco.

    Grazie. 

    Stefania Russo

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

     

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