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martedì 18 Novembre 2025
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    Furti nel centro storico di San Casciano: i ladri per due sere nelle stesse case. Il racconto, fra rabbia e paura

    Fra Borgo Sarchiani e via delle Casacce. Tre case, due figlie e i genitori. Il sabato pomeriggio rubano a babbo e mamma, la domenica tornano per entrare di nuovo

    SAN CASCIANO – E’ stato un fine settimana terribile per una famiglia sancascianese che vive nel centro storico del capoluogo.

    Tre case vicine, l’una all’altra, fra Borgo Sarchiani e via delle Casacce: le due figlie, con le rispettive famiglie, i due genitori.

    Il racconto di quanto avvenuto fra sabato 15 e domenica 16 novembre è di una delle figlie. Ed è, oggettivamente, preoccupante.

    Se in passato infatti era consuetudine sentir dire “Son passati i ladri, ora non torneranno di sicuro per tanto tempo”, oggi non è più possibile neanche pensarlo.

    “Sabato pomeriggio ero alla Coop a fare la spesa – inizia il racconto – I miei genitori escono alle 17.55, alle 18.02 scatta l’allarme della loro casa. Mia sorella mi chiama al telefono”.

    “Appena sentita la sirena – prosegue – si è affacciata. Ha notato una persona scendere le scale esterne dei miei (senza passamontagna), che portano a un giardino che dà su via delle Casacce, forse la zona più buia, e dileguarsi”.

    “Sono stati disturbati sia dall’allarme – riflette – sia dall’uscita di casa di mia sorella, con l’accensione della luce. Sicuramente erano appostati in attesa che i miei uscissero, probabilmente sono passati da una terrazza di alcuni vicini di casa. Hanno forzato la porta finestra e il portellone con il piede di porco”.

    “Fortunatamente – sottolinea – poiché disturbati hanno avuto poco tempo. Ma sono comunque andati diretti nella camera da letto dei miei genitori e hanno arraffato un po’ di gioielli (anelli, spille, collane). Grande paura per tutti, il giorno dopo (domenica 16 novembre, n.d.r.) abbiamo cercato di riprenderci dallo spavento, con tutte le attenzioni del caso”.

    Ma, purtroppo, non era finita.

    “La domenica sera – prosegue il racconto – intorno alle 21.10, esco da casa con le mie figlie, di 12 e 9 anni, per andare a prendere le sigarette in Borgo Sarchiani, al distributore automatico”.

    “Si torna indietro camminando tranquillamente – dice – se non che la mia bambina più grande mi indica un furgone bianco, dicendomi che ci sono delle persone dentro. Io la tranquillizzo, rispondo di non fasciarsi la testa su tutto”.

    “Mi dice però che si sono fermati di fronte a casa nostra – continua – e noto che questo furgone riparte abbastanza velocemente, ma non vedo uscire nessuno. Si va verso casa ed entro in una corte interna, in cui parcheggiamo le auto e dove ci sono delle scale interne, che portano a uno studio tecnico, a una capanna da ristrutturare. Qui c’è una terrazzina: nell’entrare in questa corte, dal cancello che dà su Borgo Sarchiani, butto l’occhio su questa terrazzina e vengo attratta da un qualcosa che mi sembra un grosso sacco nero dell’immondizia”.

    “Intimorita – ripercorre quei momenti – mi giro, ma con la coda dell’occhio lo tengo sotto controllo. Così vedo una figura scura, che si alza e scappa correndo. Inizio a chiamare mia sorella, a urlare che ci sono i ladri. Urlo contro anche a lui: è vestito tutto di nero, con il passamontagna. Mio cognato sente le mie grida, dalla sua terrazza corre verso la zona che dà su via delle Casacce, e ne vede uno-due scavalcare il cancello, vestiti tutti di nero”.

    “Anche lui gli urla contro – aggiunge – Loro bofonchiano qualcosa, in una lingua che sembra slava. Chiamiamo i carabinieri, che arrivano subito perché c’è una pattuglia in giro a pattugliare”.

    Stavolta non riescono a rubare nulla: “Sono entrati nello studio tecnico rompendo due vetrate con il flessibile – conclude il racconto – ma lì non c’era nulla da prendere. Mia sorella aveva sentito una sorta di fruscio. Si era affacciata due volte, ma non aveva visto nulla e nessuno. Ora dovremo cercare di recuperare la tranquillità persa, in particolare le bambine. Non è per niente facile”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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