SAN CASCIANO – Venerdì 28 febbraio, in collaborazione con il progetto di Accoglienza SAI di San Casciano, la Fondazione Macinaia e Plantula Aps, si è tenuta la presentazione del libro di Massimo Orlandi “La rivoluzione della Cura”, presso il Cappellone di Sant’Antonio Abate.
Hanno partecipato, oltre all’autore, don Alessandro Santoro, della Comunità Le Piagge, Alessandra Calosi, volontaria della Misericordia di Barberino Tavarnelle. E Marco Bruni, responsabile del Progetto Accoglienza SAI.
L’incontro è stato coordinato da Cinzia Dugo, dell’ufficio stampa del Comune di San Casciano, e ha visto anche la presenza di Duccio Becattini, assessore alle politiche educative e sociali.
Massimo Orlandi, giornalista e scrittore, uno dei fondatori della Comunità di Romena, ha parlato di come è nato questo libro, la cui prefazione è stata curata da Domenico Iannacone.
Attraverso immagini e racconti Orlandi ci ha portati a, Trieste nella piazza della Libertà, ribattezzata piazza del Mondo, dove ogni sera Lorena Fornasir e suo marito Gian Andrea Franchi, insieme ai volontari dell’Associazione Linea d’Ombra, si prendono cura di persone estremamente sofferenti.
Sono i migranti provenienti dalla rotta balcanica, che hanno percorso migliaia e migliaia di chilometri prima di giungere a Trieste dai loro Paesi di origine: Afghanistan, Pakistan, Siria e Bangladesh.
Queste le parole di Orlandi: “Lorena e Gian Andrea curano i piedi doloranti e feriti attraverso uno sguardo che restituisce dignità all’altra persona, senza domande né risposte. Il loro è un semplice gesto di cura, che sprigiona energia e gentilezza, capace di diffondere bellezza in tutta la piazza”.
Grazie a questo la piazza del Mondo è divenuta un simbolo di accoglienza. Ha continuato Orlandi: “La meraviglia della piazza consiste dunque in un’esposizione alla fragilità che libera tutti, che avvicina tutti, che fa sentire, davvero, l’anticipo di un mondo relazionale diverso… dove la vita autentica torna a mostrarsi, dove possiamo ritrovare una direzione al nostro desiderio di umanità”.
Don Alessandro Santoro ha preso poi la parola affermando “che quello che fanno quelle persone in quella piazza è una grandissima preghiera. Quella piazza è un luogo sacro, dove si riesce a sentire la meraviglia perché tante piccole realtà salvano il mondo”.
Alessandra Calosi ha poi parlato del ruolo attivo che da qualche anno la Misericordia di Barberino Tavarnelle ha stabilito con la realtà della piazza del Mondo.
Più volte all’anno volontari della Misericordia, ma anche chiunque lo desideri, partono alla volta di Trieste, per portare vestiario e aiuti di ogni genere.
Da questa esperienza è nata anche una mostra fotografica conclusasi lo scorso gennaio, dal titolo “Incroci di vite”.
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