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venerdì 26 Aprile 2024
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    Francoise Sullivan e l’Italia: il talento in una mostra. A La Macina di San Cresci

    Fu una grande esploratrice dell'avanguardia. A 96 anni continua a lavorare ogni giorno in Canada

    GREVE IN CHIANTI – Il Chianti dedica un omaggio inedito all'artista poliedrica Françoise Sullivan, ballerina, coreografa, artista visiva, firmataria del Manifesto Refus Global (1948), che nella storia dell'arte contemporanea in Canada, suo paese di origine, ha giocato un ruolo centrale.

     

    La mostra espone un gruppo di opere ispirate ai numerosi viaggi compiuti in Italia e dal 22 al 30 settembre sarà visitabile negli spazi della Macina di San Cresci nella Pieve di San Cresci a Greve in Chianti.

     

    La giornata inaugurale dell’evento, prodotto dalla Galerie de l'UQAM in collaborazione con La Macina di San Cresci, con il patrocinio del Comune, prevede due diversi momenti: la mattina di domenica 22 alle ore 11 nella sala consiliare del Palazzo comunale dove il sindaco Paolo Sottani consegnerà un attestato di ringraziamento all'artista 96nne.

     

    La sera alle ore 18, nella sala espositiva della Pieve di San Cresci, apre i battenti la mostra "Opere dall'Italia" di Francoise Sullivan, curata da Louise Déry. Seguirà un aperitivo.

     

     

    Dagli anni '40, Françoise Sullivan, nata a Montreal, in Quebec ha creato un'opera vibrante e voluminosa di notevole versatilità e inventiva costantemente rinnovata.

     

    Ispirata dalle grandi tradizioni mitologiche dell'Europa e dei nativi nordamericani, appassionata di arte e poesia e influenzata dal tempo trascorso a New York, in Italia, in Irlanda e in Grecia. Sullivan non ha mai smesso, nella sua sconfinata curiosità, di sperimentare forma e colore, gesto e movimento, figurazione e astrazione, non solo nella scultura, nella performance, nella danza e nella fotografia, ma soprattutto nella pittura.

     

    Durante gli anni '70, Françoise Sullivan visitò l'Italia in diverse occasioni per immergersi nei movimenti artistici che si stavano sviluppando attorno all'Arte Povera. A Roma, ha incontrato diverse figure di spicco nel mondo dell'arte come Jannis Kounellis, Mario Diacono, Emilio Prini, Germano Celant e Graziella Lonardi.

     

    Soprattutto nell'estate del 1972, rimase in Toscana con i suoi figli, dove incontrò regolarmente Gianfranco Sanguinetti, un teorico rivoluzionario e membro della sezione italiana situazionista internazionale.

     

     

    Accanto a lui e in diverse occasioni, ha incontrato Guy Debord, fondatore del movimento situazionista e autore di La società dello spettacolo.

     

    In Françoise Sullivan. Opere dall'Italia, Sullivan visita ancora una volta i siti in cui si sono svolti questi incontri, un periodo meno noto della lunga carriera dell'artista. Qui mette in mostra opere create in Toscana e a Roma o ispirate a questi momenti che incarnano una vera svolta e danno slancio alla sua visione artistica.

     

    Un'abbondante produzione di spettacoli, coreografie, scritti, fotografie e dipinti segna la carriera dell'artista e le ha permesso di conquistare un posto nell’Olimpo dei più grandi artisti del Canada. Le traiettorie di Sullivan, così radiose, illuminano sia la nostra storia recente che il momento presente.

     

    Lei che continua a lavorare nel suo studio ogni giorno e continua a pensare (e pensare a se stessa) dentro e attraverso l'arte, ci invita a impegnarci nella relazione vitale tra l'opera d'arte, la memoria e il mondo che ci circonda. Il 22 e 23 settembre sancirà inoltre l’incontro pubblica tra Sullivan e il famoso autore Gianfranco Sanguinetti.

     

    L'artista Françoise Sullivan, ballerina, coreografa e artista visiva, è stata uno dei membri fondatori del gruppo Automatiste e firmataria del manifesto Refus global (Total Refusal) nel 1948.

     

    A partire dagli anni '60, il suo lavoro è diventato più diversificato passando alla fotografia, scultura, installazione e performance art.Tuttavia è la pittura che ha occupato il suo interesse più intensamente nel corso degli anni, pittura cui continua a dedicare un’energia impressionante ancora oggi.

     

    Ci sono molte ragioni per cui Françoise Sullivan è una figura significativa nella storia dell'arte in Québec e in Canada, come risulta dalla gamma di onorificenze che ha ricevuto, tra cui il Prix Paul-Émile Borduas, l'Ordre de Montréal, l'Ordre national du Québec, the Order of Canada, a Governor General's Award.

     

    I suoi lavori sono stati presentati in mostre personali al Musée d'art contemporain de Montréal (1981-82; 2018-19), Musée national des beaux-arts du Québec (1993), il Montreal Museum of Fine Arts (2003) e la Galerie de l'UQAM (1998; 2018), nonché in numerose mostre collettive in Canada, Europa e Stati Uniti.

     

    Per trent'anni, a partire dal 1977, Sullivan ha insegnato arti visive alla Concordia University di Montréal. È nata e vive ancora a Montréal, dove è rappresentata dalla Galerie Simon Blais.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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