FIRENZE – BusItalia Sita Nord vedrà, venerdì 10 luglio, dalle 17 alle 21, uno sciopero unitario di 4 ore in Toscana. E anche in tutto il territorio chiantigiano, servito dai mezzi dell’azienda.
“Non v’è memoria d’essere arrivati al punto di uno sciopero aziendale unitario di tutte le
sigle sindacali presenti in BusItalia Toscana, perché nel passato siamo sempre riusciti a
trovare accordi risolutivi delle vertenze sindacali”.
Lo dicono in una nota Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl: “Le difficoltà che anche il nostro settore sta attraversando in questo periodo Covid-19 – spiegano i sindacati – hanno pesantemente danneggiato il personale viaggiante subendo una gigantesca riduzione dei turni di servizio, oltre alla cessazione il 21 giugno scorso del sostegno del Fondo Bilaterale di Solidarietà per tutti i dipendenti, al posto della Cassa Integrazione che la categoria non ha”.
“Ma pure in Prefettura – riprendono – la direzione ha ostentato disinteresse verso le giuste rivendicazioni di tutti lavoratori BusItalia, comprese quelle riferite ai colleghi degli impianti fissi, anch’essi posti in ferie forzate invece di utilizzare adeguatamente l’istituto dello smart working”.
“La società – accusano – non ha dato alcun segnale di collaborazione per cercare di reintegrare almeno qualche turno rispetto allo stesso periodo giugno-luglio non scolastico 2019, a differenze di tutte le altre aziende di Tpl toscane, che invece hanno inteso non limitare ulteriormente il diritto alla mobilità di tanti cittadini garantendogli il giusto servizio per una progressiva ripresa”.
“L’Rsu – spiegano i sindacati – ha richiesto il reintegro della percentuale mancante di retribuzione per i colleghi posti al Fondo (stipendi ridotti del 50%!), proponendolo solo a fronte della certa riscossione aziendale di ogni risorsa pubblica prevista dalle specifiche norme governative emergenziali; infatti sinora la Regione Toscana sta sovvenzionando il trasporto
pubblico ancora al 100%”.
“Ma la risposta dell’azienda – riprendono – è stata unicamente quella di programmare un esaurimento sia delle ferie pregresse e quelle del corrente anno 2020. Tutte le organizzazioni sindacali si rammaricano nel non riscontrare più da tempo in questa azienda quell’interlocutore capace di mediare per raggiungere accordi equilibrati che soddisfacessero le esigenze di entrambe le parti”.
“Questo suo noncurante e cinico comportamento – concludono – è alquanto contrario alla tanto decantata morale del Codice Etico del Gruppo FSI cui essa appartiene”.
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