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sabato 5 Luglio 2025
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    Fiom Cgil Firenze Prato: “Covid, situazioni inaccettabili. Servono misure aggiuntive”

    "La Asl ha registrato che i focolai si concentrano principalmente nei territori fortemente industrializzati e ad alta concentrazione di lavoratori"

    FIRENZE – “Richieste di informazioni, di aiuto, di chiarimenti, preoccupazioni. Aumentano le telefonate che riceviamo ogni giorno da lavoratori metalmeccanici che cercano il sindacato per conoscere diritti e tutele relative alla pandemia, per accudire figli o genitori anziani e per lavorare in sicurezza”.

    Lo afferma Maurizio Garofano, responsabile per Fiom Cgil di Firenze e Prato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

    Che aggiunge: “La Asl ha registrato che i focolai si concentrano principalmente nei territori fortemente industrializzati e ad alta concentrazione di lavoratori, come la piana fiorentina o la zona sud ovest di Firenze”.

    “Noi – riprende – da marzo 2020 siamo impegnati a far rispettare i protocolli sulla sicurezza siglati nelle aziende, ma ci preoccupa il fatto che la situazione possa essere ancor più grave nei luoghi di lavoro dove non siamo presenti con delegati sindacali”.

    “Più volte – fa sapere Garofano – abbiamo segnalato alle Asl territoriali situazioni inaccettabili. E da giorni sollecitiamo la sezione Metalmeccanica di Confindustria Firenze ad indicarci una data per riunire il comitato territoriale per la sicurezza. Per aggiornare le modalità di applicazione e verifica delle regole, alla luce del nuovo Protocollo di sicurezza anti-contagio, firmato una settimana fa da Governo, aziende e sindacati”.

    “Alla base della prevenzione di focolai epidemici comunque – suggerisce la Fiom Cgil – sarebbe opportuno che l’autorità sanitaria disponga di misure aggiuntive specifiche, quale ad esempio l’esecuzione del tampone per i lavoratori e il rafforzamento dell’attività di monitoraggio del medico competente Asl”.

    “La sorveglianza sanitaria è fondamentale – agigunge – basti pensare a quanto più efficace sarebbe, in caso di lavoratore positivo al Covid-19, un tracciamento dei contatti che non si limiti ad interrogare solo il diretto interessato ma anche l’azienda”.

    “L’aumento del numero dei vaccinati – conclude Garofano – è importante ma al fine della prevenzione di situazioni a rischio contagio la differenza è data dal rispetto dei protocolli per le attività produttive. E quindi dall’attuazione di misure quali la sanificazione, l’utilizzo dei dispositivi e di tutte le misure anti contagio”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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