spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
domenica 5 Maggio 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    “Il presepe e i suoi personaggi”: apertura in grande stile per la mostra al CRC di Chiesanuova

    Visitabile fino al 6 gennaio, raccoglie pezzi unici e storie incredibili: come quella delle tre aziende lucchesi maestre "presepiste" dall'Ottocento...

    CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – Non è bastata la saletta culturale del CRC di Chiesanuova a contenere tutte le persone che domenica 11 dicembre hanno assistito, prima del taglio del nastro della mostra “Il presepe e i suoi personaggi”, alla spiegazione di com’è nata questa iniziativa.

    Donatella Viviani, presidente del circol, ha fatto gli onori di casa: “Ringrazio tutti, in particolare monsignore Marco Domenico Viola priore della Basilica fiorentina di San Lorenzo, Massimiliano Pescini consigliere regionale, Roberto Ciappi sindaco di San Casciano. La mostra è un ulteriore esempio della collaborazione che c’è tra il circolo e la parrocchia”.

    “Prova ne è – ha ricordato – che da trentacinque anni la parrocchia ha un bellissimo stand durante lo svolgimento della “Sagra dì Pinolo”, che di anni ne ha quarantacinque. Ecco allora che si rafforza la collaborazione tra la parrocchia, per gli aspetti più legati alla religione, e il circolo, che da sempre sente il compito di cercare e rinnovare le tradizioni del paese, intese come storia delle nostre origini, nella certezza che se non si conosce la nostra storia non possiamo affrontare il nostro futuro”.

    “Per quest’occasione – ha aggiunto Viviani – abbiamo prodotto le “pinolate”, ovvero il dolce caratteristico di Chiesanuova, che nella tradizione del paese è sempre stato il dolce che si scambiava a Natale e per le feste di matrimonio. Per questo ci è sembrato giusto proporre, per tutta la durata di questa festa, questo nostro caratteristico dolce”.

    “Abbiamo fatto altre mostre qui – sono state le parole di Moreno Cheli, responsabile delle attività del circolo – insieme all’associazione “Il Paese dei Balocchi” in occasione della sagra. Affrontare questa mostra a dicembre ci ha lasciato un po’ perplessi, perché temevamo di incontrare difficoltà organizzative ed economiche. Però dobbiamo riconoscere che il presepe è riuscito a unire le forze di più settori, le istituzioni ci hanno dato un grande sostegno organizzativo ed economico, tanto che siamo riusciti a realizzare i nostri obbiettivi”.

    “Alla mostra – ha tenuto a dire – sono esposti pezzi unici, con la possibilità di vedere e confrontare i vari personaggi suddivisi in varie particolarità. Un grazie a tutti i volontari che si sono dati da fare per la realizzazione della mostra, grazie allora alla parrocchia, al Comune, alla Regione. Un grazie di cuore va all’associazione “Il Paese dei Balocchi”, per la competenza, tenacia e passione”.

    “Sono felice – ha preso la parole monsignor Viola – di essere in mezzo a voi e vi porto il saluto del cardinale Giuseppe Betori. Che cosa vuol dire per me il Natale? Ho in mente due immagini, la Basilica di Betlemme e, a trecento metri dalla Basilica, l’ospedale pediatrico, un ospedale che raccoglie tutti i bambini di là da quel muro che è stato costruito e che separa in due parti Israele, la parte cristiana, araba musulmana e la parte ebraica”.

    “Inoltre – ha proseguito – penso alla casa che accoglie a poche centinaia dalla Basilica della Natività le donne che hanno subito violenza. E, purtroppo, in certe parti del mondo si pensa che la colpa sia della donna. Quindi donne con bambini, accolte perché il rischio della lapidazione non è poi tanto lontano”.

    “Io – ha auspicato – vorrei che il Natale non fosse soltanto poesia, e sono felice che 25 dicembre nella Basilica di San Lorenzo, esempio unico del Rinascimento fiorentino, ci sarà il pranzo dei poveri. Riprendendo una tradizione antichissima in cui, accanto alla celebrazione eucaristica, c’era la condivisione di un altro pane, il pane quotidiano. La sintesi di un percorso, di un’attenzione che rende la Chiesa fiorentina attenta ai poveri e anche ai nuovi poveri”.

    “Il mistero del Natale – ha ammonito monsignor Viola – è da toccare con i guanti per non ridurre tutto al buonismo o poesia. Il prossimo anno sono 800 anni che San Francesco a Greggio iniziò la tradizione dei presepi. La sera del Natale del 1223 iniziò la rappresentazione visiva del Natale, il mistero dell’umiltà. Questa comunità vive anche nel nome del pinolo, ed è interessante perché i pinoli stanno tutti insieme: ecco che questa è una comunità coesa, che sa collaborare, e che che porta le diversità. E sa proporre dei messaggi forti e importanti come quello del Natale”.

    Poi ha preso la parole Agostino Barlacchi, vera e propria anima de “Il paese dei balocchi”: “Questa è una mostra particolare perché racconta anche la storia di tre aziende, Barsanti, Fontanini, Marchi, che da oltre centocinquanta anni hanno reso grande il made in italy, anzi il made in Toscana, con la fabbricazione dei personaggi per i presepi”.

    “Fabbriche – ha continuato – situate nella valle della Lima, nei pressi di Bagni di Lucca, ancora attive. Quando osserviamo il presepe pensiamo alla Natività e mai ai personaggi, che divengono comprimari in un contesto bellissimo che è il presepe. Nelle vetrine della mostra si può osservare la storia della toscanità, il lavoro nei campi, il lavoro delle donne, ma ci sono anche i migranti”.

    “E non poteva mancare – ha tenuto a dire Barlacchi – il presepe realizzato dalle bambine e bambini della scuola dell’infanzia di Chiesanuova, oltre a quello a cura del circolo. C’è anche un omaggio all’operosità dei raccoglitori di pigne e pinoli, con figure in movimento create da Maria Puccini di Bagni di Lucca per la mostra di Chiesanuova, oltre a tante altre particolarità che lasceremo scoprire ai visitatori”.

    “Ricordo inoltre – ha concluso – che sabato 17 dicembre alle ore 16 presso la saletta del circolo si terrà un incontro tenuto dal grande esperto delle storie e lavorazioni delle antiche fabbriche di presepi, Franco Paoletti“.

    Al termine è stato fatto omaggio da parte dei presepisti di Lucca agli intervenuti (presente anche il parroco di Chiesanuova, don Cristian Comini) e a Paola Imposimato, pittrice professionista, autrice del manifesto della mostra.

    Il circolo ha offerto anche un prezioso libro che parla della storia e l’origine del paese e delle tradizioni di Chiesanuova. Prima del taglio del nastro, performance delle ragazze della scuola di danza Sancaballet a.s.d., diretta da Stefania Belli, che opera negli spazi del circolo.

    La mostra, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2023, è stata organizzata con cura dal CRC Chiesanuova in collaborazione con “Il Paese dei Balocchi “ con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana, Comune di San Casciano, Arcidiocesi di Firenze e Associazione Italiana Amici del Presepio di Roma. Il contributo della Pro Loco di San Casciano, Rotary Club San Casciano Chianti, Unipol Sai Chianti Valdelsa. La media partnership del Gazzettino del Chianti.

    Orari apertura

    • Lunedì, martedì, mercoledì: su prenotazione telefonica al 3358267032

    • Giovedì e venerdì: 18-21

    • Sabato e festivi (compreso 6 gennaio 2023): 16-21

    • 25 dicembre chiuso

    • 24 e 31 dicembre 16-21

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...