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lunedì 24 Novembre 2025
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    “Storie di Villa Triste”, artisti sancascianesi in scena a Firenze: Beatrice Visibelli e Nicola Zavagli

    Partendo dall'immaginaria ricostruzione del processo alla banda Carità, lo spettacolo porta in scena i testimoni di quel tragico periodo

    SAN CASCIANO – In scena, sabato 29 novembre “Storie di Villa Triste” (ore 21, Teatro delle Spiagge, Firenze) di Nicola Zavagli con Beatrice Visibelli e la partecipazione degli allievi del laboratorio Drammaturgie Resistenti, seguito da un talkback con Matteo Mazzoni (direttore dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea).

    Due artisti sancascianesi (Zavagli e Visibelli) che da tempo valorizzano la grande passione per il teatro di San Casciano e della sua comunità.

    Lo spettacolo è inserito nell’ambito della rassegna a cura di Teatri d’Imbarco per “Autunno Fiorentino 2025”, che propone una riflessione sulla memoria storica e sui valori costituzionali, alla luce dei conflitti contemporanei e in occasione dell’80° anniversario della fine della seconda guerra mondiale.

    STORIE DI VILLA TRISTE (testo e regia Nicola Zavagli)

    Con Beatrice Visibelli e con Lapo Batisti, Maria Piera Fusi, Martina Gnesini, Chiara Martignoni, Francois Meshreki, Isabella Quaia, Niccolò Tacchini e Matilde Zavagli.

    Questo non è uno dei soliti processi. Questa è una pagina della storia d’Italia e del mondo. Tra cinquant’anni anche la vostra sentenza sarà esaminata come documento di un’epoca: questi orrori saranno cancellati e riscattati dalla storia se voi li condannerete, se voi li rinnegherete con la vostra giusta severità. [Piero Calamandrei]

    Partendo dall’immaginaria ricostruzione del processo alla banda Carità, preso nel suo momento topico dell’arringa di Piero Calamandrei, lo spettacolo porta in scena i testimoni di quel tragico periodo, uomini e donne fiorentini che sulla loro pelle, e spesso con la vita, pagarono per i loro grandi ideali di libertà.

    Una delle pagine più incredibili della storia di Firenze durante l’occupazione nazifascista.

    Le parole di Calamandrei, di profondità sorprendente, grande poesia e valore morale, rimbombano nel pubblico che viene così chiamato a sentirsi vero giudice di questo processo.

    Per tornare alle radici della nostra libertà, per ricordare che la “grande storia” ci è vicina e che anche la libertà ha avuto un prezzo e difenderla sopra ogni cosa è un valore che non si può ignorare.

    A seguire talkback a cura di Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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