BARBERINO TAVARNELLE – Un’occasione di incontro e di approfondimento con un gruppo di produttori locali, che si sono ritrovati al ristorante Il Caratello di Tavarnelle, per parlare di vino e di cucina chiantigiana, condividere le esperienze e i percorsi di crescita nel settore enogastronomico.
E’ quanto ha proposto nel fine settimana che precede il Natale un’iniziativa patrocinata dal Comune, e presenziata dal sindaco David Baroncelli e dall’assessore alle Attività produttive Paolo Giuntini.
Al centro dell’evento le eccellenze vitivinicole del territorio, con la partecipazione di una ventina di produttori di Barberino Tavarnelle, che hanno offerto un’accurata degustazione ai partecipanti.
Tra gli ospiti d’eccezione ha spiccato il volto di llaria Lorini, tavarnellina, proclamata miglior sommelier d’Italia dell’Associazione Italiana Sommelier 2025 – Premio Trentodoc, terza donna, dopo Lucia Pintore e Nicoletta Gargiulo, ad essersi aggiudicata il titolo in sessant’anni di vita dell’associazione.
“E’ stata un’importante occasione di confronto tra i produttori alla quale hanno preso parte anche alcuni operatori economici legati al settore turistico – ha dichiarato il sindaco Baroncelli – Non bastano mai le occasioni per promuovere, valorizzare e comunicare le peculiarità di una delle produzioni toscane più rinomate al mondo, il vino, capace di rappresentare il legame storico che unisce le radici culturali, la vocazione agricola del territorio e le sue produzioni, ambasciatrici di qualità, autenticità, identità chiantigiana, sviluppo sostenibile”
. “Il nostro lavoro è teso quotidianamente a far emergere il ruolo strategico e l’importante attività degli agricoltori, – ha precisato l’assessore Giuntini – pilastri dell’economia locale, nonché motori pulsanti per il rilancio delle potenzialità turistiche di Barberino Tavarnelle”.
“E’ stata una bella iniziativa per le connessioni autentiche che questo incontro è riuscito a creare tra chi vende il vino, chi lo racconta e chi lo produce – ha aggiunto Ilaria Lorini – Un modo piacevole di stare insieme e valorizzare il nostro territorio il cui patrimonio così ricco di declinazioni spazia dalla cultura vitivinicola a quella gastronomica”.
“Ci sono piccoli produttori – ha proseguito – che stanno lavorando molto bene per far conoscere le qualità del vino al territorio in cui esso nasce, la scommessa per il futuro è quella di educare al consumo consapevole del vino, a trasmettere e raccontare il territorio partendo dal locale per arrivare poi a travalicare i confini nazionali e raggiungere l’estero”.
“A mio avviso – ha concluso – nel periodo non facile che stiamo vivendo, in cui alle sfide economiche, complicate dai dazi, si aggiungono gli effetti del cambiamento climatico, è necessario un ritorno alle origini. Un ritorno al passato per poter apprezzare, assaporare quello che già abbiamo e che tutto il mondo ci invidia e ci riconosce, come attesta il recente titolo assegnato alla cucina italiana, proclamata Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità Unesco”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA




































