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martedì 30 Aprile 2024
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    L’Antella perde un pezzo del suo cuore: la Macelleria Paoletti dice basta e chiude

    Alfredo e Sandra hanno preso la sofferta decisione: chiude un negozio aperto nelle stesso luogo dalla fine del 1800

    ANTELLA (BAGNO A RIPOLI) – L’Antella non sarà più la stessa senza il sorriso e la grande cordialità di Alfredo e Sandra, i titolari dell’Antica Macelleria Paoletti. Che hanno deciso di chiudere il loro negozio.

     

    E’ recentissima infatti l’uscita di un post su Facebook dell’imminente cessazione della loro storica attività, lasciando tutti a metà tra la sorpresa, il dispiacere e la comprensione per questa scelta estremamente sofferta, ma oramai necessaria.

     

    Da molti anni Alfredo e la moglie Sandra gestiscono l’attività di famiglia, iniziata più un secolo fa negli stessi locali di adesso in via Ubaldino Peruzzi, adiacenti all’omonima piazza.

     

    Pare che la data scelta sarà il prossimo 24 dicembre, poi chiuderà per sempre una delle attività commerciali più antiche del paese di Antella, la cui piazza, centro commerciale naturale, recentemente vede aprire e chiudere negozi alla velocità della luce.

     

    “La nostra macelleria – ci racconta Alfredo – fu fondata alla fine dell’800 dal mio antenato Leopoldo Paoletti e si tramanda all’Antella da almeno cinque generazioni. Nel 1907 il figlio Ubaldino continua l’attività del padre, seguito dai fratelli Alfredo, mio nonno che tra l’altro porta il mio stesso nome, e Serafino Paoletti. Poi la macelleria passò in mano al figlio di Alfredo, Lorenzo, mio padre, classe 1930, il quale ha gestito la macelleria insieme a mia madre Bruna Aldrovandi, per oltre quarant’anni, e ancora oggi mi da una mano”.

     

    Uno degli esercizi più vecchi di tutto il territorio di Bagno a Ripoli, la Macelleria Paoletti ha la particolarità di essere sempre stata in mano alla stessa famiglia, mantenendo lo stesso cognome per oltre un secolo.

     

    Le generazioni si sono succedute tramandando all’interno della famiglia l’arte, la passione e la professionalità per un mestiere antico e ricco di tradizione.

     

    “Ci abbiamo veramente pensato molto – confessa Alfredo – prima di prendere questa decisione. I nostri clienti li avevamo già avvertiti che c’era questa possibilità”. 

     

    Il resto lo ha fatto Facebook e in paese adesso non si parla d’altro. Con queste parole infatti Sandra Baragli pochi giorni fa ha annunciato e spiegato le ragioni della sofferta scelta di chiudere bottega: “Ed anche quest'anno, il Natale sta per arrivare. In casa Paoletti, questo Natale porterà una grande novità. Abbiamo preso una decisione importante. Alfredo è arrivato alla tanto agognata pensione, dopo oltre 43 anni di lavoro e ha deciso che pensione sia! Ebbene sì, la Macelleria Paoletti, dopo oltre 120 anni di attività chiude. Non è stata una decisione facile da prendere. In quel negozio, ampliato sì nel corso degli anni, ma sempre in quella sede, si sono succedute oltre 4 generazioni. Forse uno dei pochi negozi a conduzione familiare che non ha mai cambiato ubicazione e proprietà. Più di una le motivazioni – continua il lungo post di Sandra – che ci hanno portato a questa scelta. Prima fra tutte il fatto che i figli abbiano preso altre strade, che abbiano il loro lavoro e la loro famiglia, il negozio sarebbe quindi finito con noi. Quel negozio ci ha dato tante soddisfazioni, ma ha chiesto in cambio tanti sacrifici. Una media quotidiana di lavoro di 14 ore, 6 giorni a settimana. Si è mangiato tante ferie, negli ultimi 15 anni, se metto insieme tutti i giorni di vacanza, non credo di arrivare a un mese! Si è preso anche la possibilità di piccoli svaghi, mai un venerdì o un sabato sera fuori con gli amici o al cinema o a teatro”.

     

    Una vita intera dedicata a questo lavoro quella di Alfredo, che fin da bambino ha frequentato la macelleria di famiglia, imparando il mestiere dai preziosi insegnamenti del padre, e facendo suoi tutti i segreti di questo antichissimo lavoro.

     

    L’attività poi nel tempo si è ingrandita notevolmente, prima negli anni ’80 e poi nel 2004, con lavori di ampliamento e ristrutturazione.

     

    Nel negozio, oggi molto grande, si possono trovare altre ai prodotti di  macelleria anche altri generi alimentari come vini e specialità gastronomiche. Tra i primi a Firenze a ottenere il permesso per la cottura dei cibi, da Alfredo ci sono infatti cibi già cotti e i molto richiesti “pronti a cuocere”.

     

    Ma sacrifici e trasformazioni non sono bastati a tenere il passo coi tempi. Infatti continua a spiegare Sandra nel suo post: “Quando negli anni, si sono aggiunti anche i genitori anziani da accudire, sono saltate anche le domeniche ed è diventato pesante. L'ultima goccia che ha fatto accelerare verso questa decisione, è stata la recente malattia di nostro figlio Niccolò. Io mi sono assentata molto dal negozio e quindi Alfredo non poteva mai mancare. Riusciva a vedere suo figlio solo il mercoledì e la domenica e lo ha davvero mal sopportato. Chi non ha mai avuto un negozio non può comprendere quanto questo lavoro non lasci spazio a distrazioni, se lo vuoi fare bene. Non ci sono vie di mezzo, o lo fai come deve essere fatto o non lo fai".

     

    Conclude: "Certo, ci mancherà. Ci mancheranno soprattutto le persone che quotidianamente o di quando in quando venivano a fare due chiacchiere, quel continuo contatto con la gente. Non posso che ringraziare questo paese, l'Antella, che ci ha fatto lavorare e, grazie al lavoro, ci ha permesso di portare avanti una decorosa vita familiare. Grazie davvero a tutti. Non perdiamoci di vista. Buone feste. Buon anno nuovo. Buona vita a tutti!”.

     

    Moltissimi i commenti alle sentite parole di Sandra di conoscenti, clienti e amici. Uno spicca tra gli altri, quello di Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli, sempre partecipe e attento a tutto quello che accade nel suo paese, che dice così: “Grazie a voi Sandra e Alfredo per aver rappresentato in questi anni un punto di riferimento per tutta l'Antella. La vostra bottega, la più longeva di tutto il paese, rimarrà nei ricordi di molti. A voi un grosso in bocca al lupo per il futuro”.

     

    E anche noi del Gazzettino del Chianti ci uniamo a questo augurio di buona fortuna a tutta la famiglia Paoletti, che con il loro appassionato e ininterrotto lavoro ha fatto davvero un pezzo di storia dell’Antella.

     

    di Cecilia Barbieri

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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