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venerdì 26 Aprile 2024
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    Tensione con il M5S, il sindaco: “Servono coerenza e rispetto delle regole”

    Calamandrei ricorda la protesta della minoranza che vuole l'installazione (non autorizzata) di alcuni lampioni

    IMPRUNETA – Alla notizia della raccolta firme promossa dal Movimento 5 Stelle per spostare il mercato a Tavarnuzze (Impruneta) e avere più posti auto il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei è sbottato. Il sindaco spiegava che la richiesta a suo dire poco comprensibile era promossa dagli stessi che avevano fatto chiudere il parcheggio sulla Cassia. Il perché e i retroscena del litigio tutto online con uno dei "grillini" lo spiega lui stesso, in un lungo post affidato ai social network.

    La premessa è questa: "Un consigliere comunale del Pd (Giulio Scarti, ndr) per motivi di studio è fuori Italia per alcuni mesi (rientrerà a febbraio), quindi basta che due consiglieri si ammalino o non siano presenti per motivi di lavoro e la maggioranza non è garantita dalla sola maggioranza.

     

    In virtù di ciò un paio di mesi fa durante una conferenza dei capigruppo fu chiesto se le minoranze (come successo in altre legislature) se avrebbero comunque garantito il numero legale o meno. Dissero di sì e quindi la maggioranza non ha chiesto al consigliere (assente per alcuni mesi) di dimettersi lasciandogli la possibilità di proseguire la sua attività politica una volta rientrato. Ma giovedì in consiglio comunale il patto non è stato rispettato". La minoranza in solidarietà a una protesta del rappresentante di M5S ha infatti abbandonato la seduta del consiglio comunale.

    Continua il resoconto del sindaco Calamandrei che spiega il perché del "boicottaggio della minoranza:  "La motivazione è stata questa: sui lavori su via di Quintole per le Rose ci sono state alcune mail scambiate fra il consigliere Bianchi (M5S) e il vicesindaco in merito alla "possibilità" di installare alcuni lampioni nel parcheggio prospiciente la scuola San Filippo Neri (le Rose).

     

    Proposta di buonsenso quella di Bianchi, ma priva di ogni progetto, di ogni autorizzazione paesaggistica. Ne dovevamo parlare martedì prossimo (2 febbraio) in giunta, cercando di capirne le difficoltà e possibilità.

     

    Nel consiglio comunale di giovedì scorso, i toni si sono accesi e il consigliere Bianchi (M5S) per protesta ha dichiarato che non avrebbe partecipato al consiglio comunale (fino al punto della sua mozione). A quel punto tutta la minoranza è uscita per solidarietà al consigliere, facendo mancare il numero legale".

     

    Conclude quindi Calamandrei: "Oltre a non aver rispettato la parola data sulla presenza in consiglio comunale, e rispondendo anche a chi nel post di ieri chiedeva se c'erano tutte le autorizzazioni per il parcheggio sulla Cassia, domando con un parallelismo: c'erano tutte le autorizzazioni per il posizionamento del cavidotto e dei lampioni? La risposta è no.

     

    Ma quel "buonsenso" pare abbia stizzito le minoranze, facendogli abbandonare il consiglio comunale ovviamente in modo strumentale e non rispettando la parola data, mentre il "buonsenso" per il parcheggio Cassia non andava bene, era "fuori regola" (il parcheggio è stato chiuso, ndr).

     

    Quello stesso parcheggio portato alla ribalta come "non a norma" (pari pari come i lampioni) dallo stesso M5S dopo l'alluvione del 29 ottobre 2013, che garantiva una migliore fruizione del mercato di Tavarnuzze il mercoledì mattina. Due pesi e due misure".

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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