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giovedì 25 Aprile 2024
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    Terza Corsia A1: il MoVimento 5 Stelle chiede le dimissioni del sindaco Francesco Casini

    Dopo l'assemblea ad Osteria Nuova: "Non ha rispettato il mandato dei cittadini. Sarebbero un atto dovuto"

    BAGNO A RIPOLI – Chiedono, senza mezzi termini, "le dimissioni del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini".

     

    La richiesta arriva dal MoVimento 5 Stelle ripolese. Il motivo? La gestione della vicenda dei lavori per la Terza Corsia dell'A1: "Non ha rispettato il mandato per cui è stato eletto. Le dimissioni sarebbero un atto dovuto, dopo la chiara dimostrazione del danno che questa grande, inutile opera arrecherà. Lo hanno confermato esperti di indiscutibile competenza, lo confermano i dati internazionali sul traffico".

     

    Una richiesta che arriva all'indomani dell'assemblea con la cittadinanza ad Osteria Nuova, che si è tenuta mercoledì 13 aprile (in foto). Una assemblea molto partecipata, dove sindaco e giunta, insieme ai tecnici di Società Autostrade, si sono confrontati con i cittadini.

     

    Che sul tema della necessità della terza corsia nel tratto Firenze Sud-Incisa, sulla destinazione delle terre di scavo, sugli espropri dei terreni, sulle case lambite dalla nuova opera, si scontrano da anni con Autostrade e pubblica amministrazione. "Qui – dicono quelli del M5S ripolese – si rischia di devastare un'area naturale e incontaminata del nostro territorio".

     

    "Molte sono state le osservazioni valide e i dubbi che i cittadini hanno portato in assemblea – ricordano i pentastellati ripolesi – Cittadini, elettori: tutti delusi dalla poca chiarezza dell'amministrazione che in questi anni ha portato avanti una trattativa con Società Autostrade tirando… alla rimessa".

     

    Una delle questioni che infuoca di più la platea è senza quella relativa alle terre di scavo della galleria, "che – ricorda il M5S – avranno destinazione diversa da quella prevista. Dalla fornace Montecchi di Rignano sull'Arno passeranno alla Valle dell'Isone a Bagno a Ripoli, habitat di specie animali protette e luogo di riproduzione per insetti e piccoli animali, già protette dalla comunità europea come affermato da biologi presenti".

     

    E mentre c'è chi addirittura vede in questo spostamento una scelta "spinta" fin da Roma, dal più illustre dei cittadini rignanesi (il presidente del Consiglio Matteo Renzi), il M5S lo definisce "un pretesto".

     

    "Perché questo cambio di sede? – chiedono – Ai residenti di Bagno a Ripoli costerà 25 ettari di terra espropriata (circa 30 campi di calcio) recintata ed inquinata: non si giustifica se non immaginando un'imposizione del Comune di Rignano e di Società Autostrade su Bagno a Ripoli. Perché? Cosa hanno concordato? Chi ci guadagna?".

     

    "La vecchia e la nuova giunta – accusano ancora – (Bartolini e Casini) governano a braccetto questa comunità con meccanismi di trasparenza ed informazione discutibili. Che non permettono né partecipazione né osservazioni efficaci. Tutto viene comunicato spesso all'ultimo momento (anche in sede istituzionale, nelle commissioni e in consiglio comunale), dando comunque e sempre l'impressione di rispettare le regole. Peccato che l'attuale sindaco era a cocnoscenza del cambio del progetto già da molto tempo".

     

    "Per questo – concludono – per non averci raccontato la verità in commissione, per non aver tutelato il proprio comune (anzi, afferma trattarsi di un territorio non più vergine.. e quindi continuiamo a stuprarlo… domandiamo noi) ne chiediamo le dimissioni".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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