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giovedì 28 Marzo 2024
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    Il campino del prete è rinato: grazie a un giovane sacerdote e ai “suoi” ragazzi

    Don Alessandro, i giovani, il comitato "La Barazzina": una piccola-grande storia di partecipazione e impegno

    IMPRUNETA – Finalmente, dopo anni, il campino del prete, storico punto di riferimento per generazioni, è rinato.

     

    Il merito è del nuovo vice parroco di Impruneta, don Alessandro e dei “suoi” giovani, che in poco tempo hanno rimesso in sesto il campino, sepolto da erbacce, rovi e rovine.

     

    “L’idea è nata dopo Pasqua e subito ci siamo messi all’opera” ci racconta don Alessandro mostrandoci il nuovo campo tirato a lucido, verde e rigoglioso come non lo era mai stato.

     

    “E' venuto su proprio bene, che ne dite?” ci chiede rivolgendosi a noi, come se il campino si fosse pulito da solo, i rovi avessero smesso di crescere da soli, e le reti cambiate e riverniciate da sole.

     

    Ma non è questo che importa a don Alessandro, non è il merito, non è il riconoscimento quello che cerca. 

     

    E se il “Don”, come viene affettuosamente chiamato dai suoi ragazzi, cerca di sminuire la sua opera, noi non possiamo farlo, non noi che per troppo tempo abbiamo visto il campino del prete versare in condizioni pietose.

     

    In aiuto del vice parroco di Impruneta sono accorsi i ragazzi della parrocchia e non solo, che lo hanno aiutato armandosi di frullini, tosaerba, guanti e quant’altro.

     

    “Abbiamo ricevuto anche aiuti esterni, alcuni genitori di ragazzi che parteciperanno ai centri estivi del Grest si sono offerti di aiutarci, ma anche associazioni o negozi ci hanno aiutato economicamente, con finanziamenti o regalandoci del materiale, come le reti o le porte da calcio” ci spiega ancora don Alessandro.

     

    In particolare ci tiene a citare il comitato “la Barazzina”, che non solo ha organizzato molte giornate di pulizia del campino ma ha anche raccolto fondi da destinare all’acquisto di materiali necessari.

     

    “Noi abbiamo aiutato, è vero – ci confida Eleonora – ma il più l’ha fatto Don Alessandro”. E non solo fisicamente: “Da quando è arrivato lui ci siamo riavvicinati anche tra noi ragazzi. Ci eravamo persi, ma lui ha saputo riunirci e, cosa fondamentale, tenerci uniti. Adesso ci frequentiamo anche aldilà della parrocchia, è stato bello ritrovarci”.

     

    Altra novità reintrodotta dal don sono i centri estivi del Grest che, come ci racconta Giulio “hanno riscosso un gran successo”.

     

    Partono oggi, lunedì 13 giugno, per tre settimane. E in programma ci sono molte attività, che si divideranno tra i locali della parrocchia e il campino del prete, naturalmente.

     

    Prima di salutarci don Alessandro lancia un appello, un po’ scherzosamente e un po’ seriamente, sperando che non rimanga inascoltato: “Il bello inizia adesso: dobbiamo mantenerlo il campino in buone condizioni, altrimenti sarà stato tutto inutile. Cerchiamo volontari che ci aiutino in quest’impresa, chi fosse interessato è il benvenuto” conclude con il sorriso.

     

    Le porte di don Alessandro sono sempre aperte.

    di Costanza Masini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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