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giovedì 2 Maggio 2024
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    “Il Comune ha cambiato idea sui parcheggi a pagamento: ma anche stavolta non dice nulla”

    Centrosinistra per Greve: "Ancora una volta modifiche e decisioni prese in totale mancanza di trasparenza"

    GREVE IN CHIANTI –   "Sui parcheggi a pagamento in introduzione a Greve in Chianti, dopo gli articoli sulla questione, siamo ad informare i cittadini, che in base alle informazioni forniteci dai vigili tutto starebbe per cambiare (usiamo il condizionale, perché per adesso niente compare all’Albo Pretorio)".

     

    L'annuncio non arriva dal palazzo comunale, ma dal gruppo di opposizione Centrosinistra per Greve in Chianti.

     

    "Non sarà più la parte semi interrata del parcheggio in piazza della Resistenza a pagamento – spiegano – bensì quella sopra. Chissà forse si sono accorti solo ora che metá dei posti nella parte inferiore sono inagibili. Per quanto attiene a Largo Finetti sará consentito gratuitamente il parcheggio ai residenti, previa esposizione di un tagliando che verrá fornito, forse, dal Comune".

     

    "Insomma – accusano – dopo una delibera partorita anche all'insaputa anche dei consiglieri di maggioranza, senza nessun contatto con gli esercenti e le associazioni, senza avvertire residenti e lavoratori che dovranno "arrangiarsi", il "Sindaco a cui dare del Tu" e grazie al quale si sarebbe dovuto “cambiare passo”, ancora una volta, nell'assoluta mancanza di partecipazione e trasparenza nelle scelte, prende decisioni importanti senza sentire il dovere di informare, senza sentire il dovere di spiegare".

     

    "Ci chiediamo – incalzano – quanto dovremo aspettare per poter parlare pubblicamente in merito a questa scelta, cosa devono fare i lavoratori o gli anziani che non vengono neanche stavolta minimamente presi in considerazione? Quando sindaco e giunta forniranno spiegazioni meno risibili di quelle addotte nella prima loro delibera?".

     

    "Forse – ipotizzano – il Comune deve far cassa, sia per la difficoltà nelle entrate  – dovute tanto alla mancata ripartenza sbandierata e promessa in campagna elettorale – sia per il rapace assalto del Governo Renzi  alle casse dei comuni, compreso il nostro, da cui preleva oltre 1 milione l’anno".

     

    "Greve non riparte – concludono con un accenno neanche tanto velato al referendum costituzionale – l’Italia non riparte; ma si sa, la colpa è dei 315 Senatori eletti dai cittadini? Sarà davvero quello che frena lo sviluppo? Sarà proprio vero che tagliandone 200  e sostituendo i restanti con consiglieri regionali e sindaci che, parola di Renzi, saranno occupati per un paio di giorni al mese, che l’Italia ripartirà? Per quanto ci riguarda la risposta è No. Invece per le risposte sui parcheggi attendiamo che sindaco e giunta abbiamo la compiacenza di informarci".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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