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giovedì 18 Aprile 2024
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    Rina Morelli ci ha lasciato, aveva 87 anni: la sua storia, il suo grande coraggio

    Cerbaia ha dato l’ultimo saluto alla staffetta partigiana Rina Morelli, venuta a mancare nella notte di venerdì 24 maggio a 87 anni.

     

    Nata in località Novoli, nel comune di Scandicci (sul confine con quello di San Casciano), la sua è stata una vita non facile. Anche per i momenti particolari di quegli anni di povertà: la sua è stata una famiglia umile di origini contadine, poi la guerra, il fratello che parte militare, la mamma con seri problemi di salute.

     

    Quando poi si fa una famiglia ed è il momento di stare bene, come se non fosse bastato quanto successo in passato, nel 1989 muore in un incidente stradale il marito Roberto Nardini. Quel tragico giorno Rina si trovava in ospedale, quando dimessa tornò a casa non aveva più nessuno per condividere il resto della vita: non aveva figli.

     

    Negli ultimi anni a farle compagnia una parente e conoscenti che passavano con lei momenti sereni. Ma Rina nonostante, queste traversie, è stata una donna con un carattere forte nonostante il suo fisico minuto. E coraggiosa.

     

    A 20 anni si aggregò con la Brigata “III Rosselli” con il compito rischioso di staffetta porta-ordini e trasporto munizioni leggere. Gesta che sono state scritte su due importanti libri, il primo edito nel 1979 dal titolo “Lotte politiche e sociali in Val Di Pesa. Dal primo Dopoguerra alla Liberazione (1919-1944)" (Nuovedizioni Enrico Vallecchi) è stato scritto da Carlo Salvianti e Remo Ciapetti curato dall’amministrazione comunale sancascianese.

     

    Il secondo, stampato nel 2012, “Gli anni del silenzio. Il fascismo e la guerra nel Comune di San Casciano in Val di Pesa” (Edizioni Masso delle Fate) scritto da Silvano Callaioli, responsabile per il Comitato per la Memoria “Progetto Irene".

     

    Un altrettanto prezioso lavoro, in quanto riporta le testimonianze di dodici persone che raccontano storie e spaccati di vita avvenuti  nel comune di San Casciano: tra queste persone c’è la testimonianza di Rina Morelli rilasciata il 15 settembre 2004.

     

    Per gentile concessione degli autori, riportiamo uno stralcio tratto dal libro "Lotte politiche e sociali in Val di Pesa": "Un giorno – Rina racconta – fui incaricata di portare in un luogo fissato, alcune bombe a mano e delle munizioni leggere. Le misi in un grosso paniere da vendemmia e sopra a queste… alcune foglie di vite e delle pesche e mi avviai verso il luogo fissato. Mentre attraversavo la strada principale, provenendo da una viottola di campo, fui fermata da una pattuglia tedesca. Un soldato si avvicinò, parlò, non capi; prese dal paniere una pesca e, dicendo “bella”, la ammorsò. Fui un attimo paralizzata dalla paura, il cuore mi spaccava il petto, ma istintivamente fuggii a corsa con il paniere stretto in braccio. Il tedesco urla parole incomprensibili per me, ma io correvo attraverso i campi. Non successe niente, le bombe e le altre munizioni giunsero a destinazione e nella serata tornai a casa. Ma a ripensarci ancora, mi vengono i brividi".

     

    I funerali si sono svolti nella chiesa di  Santa Caterina a Cerbaia lunedì 27 maggio: a concelebrare la funzione don Antonio Bitossi e don Francisco Evaristo. Presente, insieme a tanti cittadini, anche il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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