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martedì 16 Aprile 2024
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    Miracolo sul treno: 40enne tavarnellina salvata da massaggio cardiaco

    Si è sentita male sul "trenino delle bici" fra Dobbiaco e Lienz: decisivo l'intervento di un medico romano di 33 anni

    TAVARNELLE (BARBERINO TAVARNELLE) – Le cronache dei quotidiani di tutta Italia lo celebrano. E hanno dannatamente ragione.

     

    Perché Carlo Santucci, medico (precario) romano di 33 anni, con un incredibile massaggio cardiaco di 40 minuti, al termine del quale è arrivato sfinito, ha salvato la vita a una donna. Tavarnellina. L.B., 40 anni, gestisce una attività ricettiva nel comune di San Casciano.

     

    Martedì 27 agosto. Siamo a bordo del famoso "trenino delle bici", quello che corre lungo la pista ciclabile fra Lienz e Dobbiaco. Un grido percorre le carrozze chiedendo aiuto: una donna si è sentita male.

     

    Il marito aveva iniziato, aiutato da una donna che fa l'infermiera in un reparto di cardiologia, il massaggio cardiaco. Ma serve aiuto. E subito.

     

    Carlo Santucci, che è lì per una vacanza con amici e che ha percorso km in bicicletta, risponde presente, si precipita ad aiutarla. La situazione è disperata, c'è anche la bambina dei due, che piange lì con la madre.

     

     

    Nessun defibrillatore sul treno, allora il dottore si getta a capofitto nella manovra manuale di rianimazione. Un massaggio che durerà per 40, infiniti, minuti. 

     

    Il dottor Santucci, che per combinazione a Tavarnelle è pure un cognome "storico", riesce a strapparla a un destino che sembrava ineluttabile. Arriva l'elisoccorso, viene portata via in ospedale. Si salverà grazie a lui.

     

    Che al rientro nel vagone viene accolto da un lungo e commosso applauso: "Mi ha chiamato il marito, mi ha aggiornato sulle condizioni della moglie – dirà il dottor Santucci al quotidiano Il Messaggero – Mi ha ringraziato in tutti i modi, vuole sdebitarsi. Gli ho detto che l'unica cosa che voglio è una foto di famiglia quando si sarà ripresa e tornerà a sorridere accanto alla figlia. Ma non dobbiamo essere per forza medici, infermieri o operatori del 118. Bastano due giorni e un aggiornamento annuale per riuscire almeno ad avere delle nozioni di base che permettano di soccorrere una persona in difficoltà nell'attesa di un intervento specializzato. Lancio un appello affinché tutti si iscrivano a questi corsi che possono salvare tante persone".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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