SPEDALETTO (SAN CASCIANO) – Lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, l’emozione di condividere in piazza della Repubblica, davanti al monumento ai caduti, i suoi ricordi di guerra.
Quest’anno le celebrazioni non potranno svolgersi ma Ezio Pestelli, tramite la figlia Sonia, ha voluto scrivere questa lettera aperta. Che con grande piacere riceviamo e pubblichiamo.
“ChissĂ se ora la gente capirĂ quanto è importante la libertĂ . LibertĂ di uscire di casa, di ritrovarsi con gli amici, di divertirsi , di andare al mare, o semplicemente in giro.
Ascoltando tutte le cose brutte di questa strana guerra con il virus, mi tornano in mente le cose brutte della seconda guerra mondiale, del fascismo, del passaggio del fronte e la paura di essere preso prigioniero.
Mi ricordo quella volta che, insieme ad amici, nella sera tardi a buio, mentre rientravamo dalla macchia (bosco) al rifugio (casa del Machiavelli a Sant’Andrea in Percussina) e in prossimitĂ di un capanno si sentì parlare in modo “strano”, e si sentì il rumore delle lamiere, il luccichio delle fibbie, il rumore dei passi.
Erano i tedeschi che rientravano verso Chiesanuova. Noi eravamo nascosti dietro un cespuglio di ginepro, li avevamo a pochi centimetri, li sentivamo respirare. Chiudemmo gli occhi e ci abbracciammo con il cuore in gola, era la fine, se ci avessero visto ci avrebbero fucilato all’istante. Non era il nostro momento e per fortuna si allontanarono.
Ecco allora ho avuto veramente paura, ma il nemico lo vedevo, lo riconoscevo. Ora però ho più paura, forse perché sono più anziano, forse perché questo “strano nemico” non lo vedo.
Mi sembra impossibile che siamo arrivati a chiudere tutto, le scuole, i negozi, le fabbriche. Mi mancano le partite a carte con gli amici, le strette di mano, i sorrisi (le mascherine li coprono), la libertĂ di andare a giro.
Son cambiate tante cose dal “mio tempo”, si perchĂ© al mio tempo la gente era piĂą cordiale e buona, era piĂą vicina alla persona, ci si aiutava a vicenda, ci si conosceva tutti e ci si parlava. Forse questa tremenda guerra al virus invisibile farĂ diventare la gente come… al mio tempo? Speriamo!
Con la solidarietà , il rispetto degli altri, il buon senso (perduto da tanto tempo) e soprattutto l’importanza dell’uomo, della persona, dobbiamo sempre ricordarci che un uomo vale per un uomo, sconfiggeremo anche il virus, ripartiremo!
Cosa mi manca? La libertĂ di fare, libero di essere libero”.
Ezio Pestelli, 24 aprile 2020
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