BAGNO A RIPOLI – La risposta, secca e durissima, arriva direttamente dal sindaco Francesco Casini durante la diretta di giovedì 30 aprile.
Casini che risponde alla Lega di Bagno a Ripoli, che ha chiesto pubblicamente una commissione consiliare speciale sui contagi da Coronavirus a Villa Jole.
Intervistato dal direttore del Gazzettino del Chianti Matteo Pucci durante la diretta su Facebook di giovedì 30 aprile, Casini ha risposto per le rime: “Commissioni speciali? Uno spreco, ridondanti, hanno pure un costo. Alla Lega parlano non conoscendo neanche il regolamento. Si può fare semplicemente la Commissione 3 e una interrogazione in consiglio comunale. Ma parliamoci chiaro: è solo propaganda”.
“Siamo in un periodo di emergenza – ha rilanciato Casini – e questa è propoaganda in un periodo di emergenza. Rispondo qui, dicendo che la proprietà di Villa Jole è seria, di qualità. E’ un gruppo che ha tre strutture fra cui due, a Prato e a San Casciano, non hanno avuto alcun caso. Qui a Bagno a Ripoli c’è stata sfortuna, che ha portato a un numero notevole di casi”.
“Difficile dire come è partito il contagio – ha detto ancora Casini – Può essere stato un operatore, un parente prima della chiusura degli ingressi, un ospite portato in ospedale e poi riportato in struttura. Ricordo anche che da parte dell’Azienda Sanitaria nei confronti di Villa Jole non c’è stato alcun rilievo”.
“Asl ha inviato a Villa Jole personale medico e forniture di ossigeno – ha ricordato Casini – Lo stesso Comune ha inviato Dpi. Ma per la maggior parte hanno comunque provveduto in proprio: quella è una gestione che sa come si lavora, esperta. La proprietà è stata sempre lì, in prima linea, insieme ai lavoratori. Per molti ospiti hanno evitato il trasferimento in ospedale: e ricordo quanto sia importante per i cosidetti grandi anziani non essere ospedalizzati”.
“C’è solo da dire grazie a Villa Jole – ha concluso – per come hanno affrontato la questione. Tantissimi dei contagiati sono stati seguiti e curati lì. E ad oggi guariti. Sono stati bravi, bravissimi, lo voglio dire pubblicamente: altro che Commissione speciale”.
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