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giovedì 28 Marzo 2024
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    Obiettivo Comune: “Zona inadatta per quell’azienda. E nell’emergenza, Comune assente”

    BARBERINO VAL D'ELSA – "A volte certe coincidenze fanno pensare. Proprio nei giorni in cui a Barberino è al massimo l'attenzione e la discussione sulla vicenda dell'ampliamento dell'attività della Ecos e si riaccende il dibattito sul carico ambientale e sulla pericolosità di molte aziende a rischio della zona industriale di Barberino, la natura ci ha dato la dimostrazione di quanto fossero fondati i timori che Obiettivo Comune e molti comitati e cittadini segnalano da anni". 

     

    A parlare è la lista civica Obiettivo Comune. Al centro dell'attenzione l'alluvione che lunedì 21 ottobre ha interessato anche la zona industriale di Barberino Val d'Elsa (in foto sopra la zona delle Grillaie).

     

    E che ha riportato in primo piano la vicenda della Ecos, l'azienda di trattamento rifiuti al centro di un braccio di ferro con l'amministrazione comunale per l'aumento della sua capacità.

     

    "La grande quantità d'acqua che dalle colline si è riversata nel fondovalle dell'Elsa – dicono quelli della lista civica – trasportando fango e detriti ha invaso la zona industriale allagando numerosi capannoni e rendendo impraticabile la vecchia 429. In particolare anche lo stabilimento della Ecos è finito sott'acqua". 

     

    "Avvertiti dai cittadini – proseguono – siamo accorsi sul posto e abbiamo documentato con foto e filmati tutta la mattinata. Al di là dei tecnicismi, le immagini dimostrano ancora una volta come quella non sia la zona adatta ad attività pericolose come quella svolta dalla Ecos. Abbiamo anche potuto vedere con i nostri occhi come tutte le precisazioni e precauzioni contenute nel progetto di ampliamento in merito al rischio di allagamenti siano state vanificate dall'acqua che è entrata direttamente dal cancello superando la soglia delle porte di accesso al capannone".  

     

    Poi, ironicamente, sottolineano che "ci fa piacere che il sindaco Semplici si sia finalmente reso conto di quello che tutti ripetono da 15 anni. E speriamo che come ha trovato il tempo per rilasciare una autoincensante dichiarazione al Gazzettino del Chianti abbia dedicato altrettanta attenzione a gestire l'emergenza". 

     

    "Da parte nostra – rincarano – che abbiamo trascorso l'intera mattinata bloccati sul posto, abbiamo potuto vedere solo il vice sindaco e assessore all'ambiente Mario Becattelli che, come un qualsiasi turista, faceva le foto dal di fuori della recinzione anzichè essere attaccato al telefono con l'Ufficio Ambiente e l'Ufficio Tecnico del Comune, Arpat, Asl, Vigili del Fuoco e mettere in atto tutte le azioni necessarie ad assicurarsi che non ci fossero rischi causati dai rifiuti pericolosi che sicuramente erano minacciati dall'acqua e che presumibilmente sono stati anche raggiunti dalla stessa".

     

    Sono un fiume in piena a Obiettivo Comune: "Becattelli non ha ritenuto nemmeno di ordinare alla propria polizia municipale (che era presente e che si è limitata a bloccare la strada) di fare delle verifiche nell'immediatezza dei fatti. Siamo anche stati contattati da molti cittadini che per tutta la giornata hanno tentato di parlare telefonicamente con il Comune senza riuscire a superare la barriera dei messaggi preregistrati del centralino: ufficio tecnico, ufficio ambiente, segreteria del sindaco, nessuna risposta".

     

    Un'accusa molto pesante quella rivolta all'amministrazione comunale: "La polizia municipale si è limitata a chiudere parzialmente il traffico qua e là, ma l'intera struttura comunale (dai tecnici al sindaco) ha brillato per la propria assenza. Troviamo scandaloso che nessuno si sia degnato di richiedere l'intervento dell'Unità Operativa della Protezione Civile della Misericordia di Tavarnelle-Barberino che era pronta e disponibile e che era già efficacemente intervenuta nella zona di Sambuca. Ancora nella tarda serata di lunedì molte aziende della zona industriale lungo il torrente Drove erano allagate senza che nessuna Istituzione si fosse fatta viva". 

     

    "Capiamo – dicono ancora – che nella giornata di ieri i punti critici sono stati tanti, ma pensiamo anche che quanto accaduto alla Ecos meritasse maggiore attenzione vista la pericolosità dell'attività svolta da questa azienda ed il potenziale impatto di un incidente sulla salute dei cittadini e sull'ambiente". 

     

    "Ancora una volta – concludono – Obiettivo Comune chiede chiarezza ed informazione: chiederemo conto in maniera formale delle attività messe in atto lunedì mattina, degli enti che sono intervenuti alla Ecos, di cosa hanno trovato, di quali rischi abbiamo corso e di cosa si intende fare per prevenirli in futuro". 

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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