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martedì 23 Aprile 2024
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    Intervista-choc di uno dei tre candidati del Pd alle (eventuali) primarie di coalizione

    E' uno dei tre candidati del Partito democratico che hanno portato le firme per iscriversi a quelle primarie di coalizione che, oggi, non sono per niente certe. Joele Risaliti, assieme ad Alessio Calamandrei e Marco Pistolesi, rappresenta infatti la "pattuglia Pd" che sfiderà i candidati delle altre forze della coalizione… ammesso che le primarie di facciano davvero.

     

    Risaliti, come si immaginava le primarie di Impruneta?

    "Lo scenario che auspicavo e che immagino, da mesi e non da ora, è quello di un confronto serrato sui temi che i nostri cittadini ci chiedono di affrontare, discussione che ancora deve concretizzarsi. Purtroppo chi ritiene di essere ancora un capobastone del partito, crede che con pressioni psicologiche e con accordi sottobanco queste primarie saranno una passeggiata per il loro candidato, e cito testualmente “Marco Pistolesi, per Tavarnuzze il sindaco del vero rinnovamento”. Ora se possiamo considerare questa frase in relazione a chi lo sostiene, possiamo accorgerci che non è altro che una candidatura di facciata per continuare a gestire la politica del comune di Impruneta, come se in 40 anni non avessero già dato prova della cattiva gestione politica del comune".

     

    E' rimasto più soddisfatto o più sorpreso quando, il 17 dicembre, venne siglato l'accordo con Sel e Indignamoci?

    "A livello personale ritengo fondamentale l'accordo che siamo riusciti a raggiungere insieme a due forze politiche del territorio, che sicuramente potranno portare un arricchimento alla discussione sulle scelte delle politiche amministrative. Ad oggi sono sorpreso dell'atteggiamento della maggioranza del partito, e soprattutto mi stupisce il comportamento di persone che hanno sempre sostenuto l'alleanza ed oggi invece sono lì a minarla. Il partito ha deciso a maggioranza, io contrario, di sospendere l'alleanza e le procedure per le primarie in attesa di chiarimenti, quindi ritengo di non dovermi spingere oltre".

     

    Non teme che la sua candidatura "renziana" venga fagocitata da quella di Calamandrei, che non a caso dice che lei ha iniziato a sostenere Renzi da Verona, mentre lui lo fa… dal 2009.

    "Sinceramente le primarie le ho vissute come uno sforzo di democrazia tra i cittadini che si riconoscono nel centrosinistra. Ai miei occhi si sono sottoposte due proposte autorevoli, quella di Matteo Renzi e quella di Pierluigi Bersani, tra le due io ho ritenuto più coerente con quanto penso ci sia da fare per il nostro Paese quella di Matteo Renzi. In maniera molto laica e sportiva a seguito della vittoria di Pierluigi Bersani sarà lui a doversi far carico delle istanze che comunque abbiamo rappresentato e mi auspico un nostro governo per i prossimi cinque anni".

     

    Ci spieghi i tre punti forti del suo programma per il comune.

    "Ho 23 anni e come i miei coetanei non mi rassegno all'idea che nell'Italia del futuro i figli vivranno peggio dei padri. So che la drammatica crisi che stiamo vivendo è l'epilogo di un prolungato declino iniziato nel 1992. Per risalire la china è essenziale una politica di ricostruzione del Governo e dell'Europa. Tuttavia anche in una piccola realtà come l'Impruneta possiamo fare di più per costruire un futuro migliore. Per questo ho deciso di intensificare il mio impegno e di candidarmi alle primarie per il sindaco. Con tutte le sue difficoltà l'Impruneta è un territorio sul quale vale ancora la pena scommettere: la bellezza del nostro paesaggio, le nostre coltivazioni di qualità, le nostre grandi tradizioni artigianali, la nostra cultura civica. Sono le risorse che ci consentono di guardare al
    futuro con speranza. Le risorse finanziarie sono limitate, ma è proprio per questo che bisogna compiere scelte chiare e avere il coraggio di reinventarsi. Per esempio chiedendo che gli investimenti pubblici vengano valutati uno per uno, sulla base di un piano economico vero, e non di un'adesione fideistica al mito delle "Grandi Opere". La politica serve a questo: a compiere delle scelte. Chiediamo ai cittadini il loro voto perché è necessario far ripartire il Comune che, nonostante i tagli, continui ad assicurare servizi di qualità; le associazioni e le realtà del terzo settore che tengono insieme le nostre comunità e fanno di Impruneta un Paese sul quale vale ancora la pena puntare.  L'impegno politico per rivedere il patto di stabilità per consentire al Comuni di investire sul loro futuro. Coinvolgere i cittadini nel welfare, nella sicurezza e nella protezione civile. Ciò che proponiamo è una rivoluzione degli strumenti per raggiungere gli obiettivi di sempre: comunità, lavoro, cultura del cambiamento, una società nella quale ciascuno possa realizzare appieno il proprio potenziale e le proprie aspirazioni. Negli ultimi anni sempre meno persone si sono occupate del bene comune, non basta la buona volontà di un cerchio ristretto di persone, quasi sempre le stesse, per far progredire la comunità di Impruneta. Non intendo “rottamare” nessuno, al contrario abbattere le barriere che hanno impedito a tanti cittadini di dare il loro contributo".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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