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venerdì 19 Aprile 2024
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    Il 19 maggio è andato in scena il primo degli incontri organizzati dal sindaco: la cronaca

    IMPRUNETA – Si è tenuta lunedì 19 maggio la prima assemblea aperta, indetta dal sindaco Alessio Calamandrei, aperta ai cittadini per parlare del caldissimo caso-scuole.

     

    L'esigenza nasce successivamente al consiglio aperto del 5 maggio in cui era stata manifestata, da parte dei genitori, la necessità di un contraddittorio.

     

    Partendo da ieri, tutti i lunedì il sindaco si renderà a disposizione dei genitori per rispondere alle loro domande e chiarire i loro dubbi. L'assemblea si apre alle 21.30 nel palazzo comunale, e anche stavolta l'affluenza è notevole.

     

    Il sindaco Alessio Calamandrei fa un quadro generale della situazione sui plessi scolastici, ribadendo per l'ennesima volta che il progetto scuola è "il progetto di questa amministrazione".

     

    Prosegue poi con la lettura dei verbali degli incontri del Gruppo Operativo Progetti Scuola che è composto da rappresentanti dell’amministrazione, dei genitori e della scuola. Tutto questo per spiegare il fatto, che sebbene sia stato un gruppo misto e rappresentante dei diversi punti di vista e interessi, non sono riusciti a fare una sintesi.

     

    "Avendo portato ognuno avanti le proprie idee – spiega – con le rispettive perplessità e interrogativi, l'amministrazione è tornata al suo progetto iniziale, cioè spostare i ragazzi delle media di Impruneta a Tavarnuzze, e portare provvisoriamente i ragazzi delle elementari nel plesso delle medie".

     

    Alla fine della lettura del secondo verbale i genitori insorgono: “Non ci interessano – gridano dal fondo della sala. – Noi ancora non abbiamo capito perché i lavori non si possono fare frazionati” interviene un genitore riferendosi all’atto del 13 aprile 2013 che prescrive che “i lavori dovranno essere svolti prevalentemente nel periodo estivo in modo da garantire il normale svolgimento dell’attività scolastica”.

     

    “Qui è l’interpretazione che è sbagliata – spiega il sindaco riferendosi al suddetto atto – il Provveditorato l’ha già detto agli uffici tecnici, e io ho chiesto una nota esplicativa scritta, che speravo arrivasse entro oggi, sinceramente. Appena arriverà sarà mia premura inviarvela. Quando si parla di consegna frazionata si intende il fatto che l'1 settembre 2014 ci viene resa la parte della materna e del giardino, prima che i lavori siano completamente finiti”.

     

    Prende la parola un altro genitore, che chiede “elementi inequivocabili, giuridicamente consistenti, che dimostrano la necessità di fare i lavori in questo modo. Abbiamo, e anche io personalmente, fatto richieste per visionare atti, ma non mi è stato mai risposto".

     

    "Vorrei aver chiaro – conclude – solo se c’è una necessità ineluttabile, non di carattere economico o finanziario, ma tecnico”.

     

    Prima che il sindaco possa replicare il discorso viene deviato sulla questione materna, che subito chiarisce spiegando che la parte dell’asilo per l'1 settembre sarebbe pronta e ovviamente in totale sicurezza.

     

    Prosegue, dopo l’intervento di un genitore che sottolinea che il vero problema sono le medie, dicendo che “il progetto scuola non si ferma, questo è solo il primo step”.

     

    Il problema infatti sono le medie, perché è l’unico plesso che non è di proprietà del comune e sul quale viene pagato un affitto annuo di 125mila euro da ormai quarantasei anni.

     

    “L’impegno è smettere di pagare l’affitto quanto prima – dice il primo cittadino – anche se è complicato, perché entra in gioco il patto di stabilità e molto altro. Non è così facile costruire le nuove medie in piazza Bandinelli, come suggerito da alcuni, perché per legge è necessario che dentro una scuola media ci sia una palestra. E i costi salirebbero vertiginosamente”.

     

    Ci mette la faccia il sindaco, ma ancora una volta non riesce a finire perché i genitori intervengono: “Ancora non ha risposto alla domanda precedente” (ovvero la necessità dei lavori non frazionati alla Paolieri, n.d.r.).

     

    La risposta arriva subito: “La struttura non viene analizzata da troppo tempo, i lavori lì hanno circa trent’anni ed è bene rivedere tutto.. È vero che si tratta di lavori non strutturali, ma anche opere non strutturali se non sono messe a norma possono fare danni a chi c'è dentro. Per quanto riguarda il discorso di una lottizzazione orizzontale, ripeto che i contro soffitti sono al primo piano, e per questo non è possibile avere al piano sottostante dove vengono effettuati i lavori le aule con i bambini all'interno".

     

    "Abbiamo più volte parlato di sicurezza – prosegue – e la sicurezza è tutto. Anche il responsabile della sicurezza è stato chiaro in questo. E io non posso prendermi la responsabilità dal punto formale, ma allo stesso tempo non me la sarei presa".

     

    Interviene un altro genitore, che fa una riflessione: “Lei ci fa pensare – dice riferendosi al sindaco – che il piano iniziale era quello di lasciare le medie giù. Adesso gli iscritti sono già diminuiti, ad esempio mio figlio lo manderò a Firenze, non certo in un blocco di cemento armato accanto a un viadotto ad alta velocità. Gli iscritti sono già diminuiti, poi caleranno ancora".

     

    "A quel punto – dice – direte che non vale la pena spendere 125mila euro per così pochi alunni, o ancor meglio, sarà la scuola che chiederà di non riportare i ragazzi su perché non ci saranno i numeri legali. Noi non vogliamo entrare nel merito, vogliamo solo capire i costi e i benefici. Ci hanno detto che non ci sono perizie, documenti che dimostrano la vera necessità di non fare frazionati questi lavori. Allora non è una necessità, ma una scelta vostra”..

     

    “Il processo alle intenzioni non lo accetto – ribatte Calamandrei – Io mi prendo le mie colpe facendo parte in continuità del partito precedente. Ma la diatriba su uno o due plessi su Impruneta non ha senso”. E ribadisce la volontà e l’impegno a riportare le medie a Impruneta una volta terminati i lavori.

     

    Prende poi la parola un insegnante delle scuole medie: “Avrebbe dovuto cercare questa assemblea prima di prendere ogni decisione, prima di impacchettarci come scatole e spedirci a Tavarnuzze” esordisce.

     

    “Lei – dice rivolto al sindaco – si era assunto la responsabilità di riportare i bambini delle materne nella propria sede. E sono ancora alla Paolieri. Inoltre ha rinunciato a un finanziamento, a dei soldi della comunità, del bene pubblico. Lei non aveva il potere politico per farlo. Ci si sveglia con il rinnovamento e si vuole creare dei problemi”.

     

    E a proposito del trasferimento: "Se c'è qualcuno che si deve alzare e prendere la navetta sono gli adulti e non i bambini”.

     

    Un applauso scrosciante invade la sala e subito dopo l'insegnante riprende: “Faccio un esempio: un bambino che sta in una frazione scende la mattina in piazza alla sette, aspetta la coincidenza e va giù. La stessa cosa nel pomeriggio. Le sembra possibile farlo moltiplicato per centinai di bambini?”.

     

    Una riflessione che scatena un putiferio. I toni iniziano a scaldarsi, addirittura c’è chi si alza concitato e Calamandrei è costretto ad alzare la voce: “Proseguiamo in ordine come abbiamo fatto fin’ora sennò mi alzo e me ne vado io” dice.

     

    Viene chiesto anche se fosse possibile trasferire il bambini per le vacanze di Natale e Calamandrei risponde cautamente: “Non vi posso promettere che per Natale i bambini saranno nuovamente a Impruneta, perché se così non fosse vi avrei preso in giro. Preferisco dire tempo massimo un anno scolastico, e se poi dovesse andare tutto bene, sarei il primo a essere contento e riportare i bambini su per gennaio”.

     

    Ipotizzando un ricorso per i lavori alla Paolieri, Calamandrei rassicura sul fatto che se non dovessero partire subito è ovvio che non trasferirebbe i ragazzi a Tavarnuzze inutilmente.

     

    All’uscita dell’assemblea le domande non sono certo esaurite tra i genitori, che ancora non sono soddisfatti. Lunedì prossimo ci sarà un altro appuntamento, con altre domande, e con la speranza del sindaco “di avere la nota scritta del provveditorato per cancellare ogni dubbio sul frazionamento dei lavori”.

    di Costanza Masini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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