spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 19 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    A scrivergli il proprietario, Stefano Meucci: “Ci aiuti a trovare chi l’ha ridotta in questo modo”

    BAGNO A RIPOLI – Ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: per fargli presente quello che è accaduto lunedì 19 maggio alla sua cagnolina Micol. Per chiedergli di aiutarlo a trovare chi è stato.

     

    Stefano Meucci, il proprietario della cagnolina (o come la chiamano in famiglia la "cana") presa a fucilata nel muso e rimasta (per adesso) cieca da un occhio, stenta a trattenere la (giusta) rabbia.

     

    "Mi chiamo Stefano Meucci – scrive al governatore regionale – vivo, insieme a mia moglie Letizia e a mia figlia Caterina di 5 anni, a Lappeggi, Bagno a Ripoli. E' un bellissimo posto per vivere, facciamo tanti sacrifici, ma ne vale la pena. Abbiamo dei bellissimi prati, tanti vigneti e tanti uliveti, la maggior parte di proprietà della Provincia di Firenze. Ma questa è un'altra storia… una triste storia".

     

    "Lunedì 19 maggio – racconta Stefano – alle 19 circa qui si stava benissimo, i bambini giocavano fuori e Micol, la nostra canina uguale, ma è scappata. Lo sappiamo, è un atroce delitto questo. Qualcuno infatti si è assunto l'onere di diventare giudice ed esecutore, del resto uno che in periodo di divieto di caccia, in territorio di divieto assoluto di caccia, a circa 50 metri dalle abitazioni, gira con un fucile in mano deve avere le idee abbastanza chiare".

     

    "Tanto chiare – continua – che nascosto dagli ulivi ha prima chiamato la nostra cagnolina e quando questa gli è andata incontro per fare le feste, le ha scaricato una cartuccia di pallini in pieno viso. Mi scusi ma il termine muso mi imbarazza".

     

    "Vede – dice Stefano – quello che ci fa paura non è quale tipo di vita questa povera bestia dovrà attraversare, ha appena un anno; ma il fatto che vicino a lei ci potesse essere uno dei nostri bambini, e qui fortunatamente ce ne sono molti, ci riempie di rabbia. Il fatto che la strada, l'unica strada, sia a pochi metri dal punto della tragedia anche".

     

    "Vede – dice ancora Meucci – quello che qualche decina di anni fa sarebbe passata come una cosa normale, da campagnoli, oggi è vissuta come un attacco alla nostra sicurezza. Abbiamo paura, ma anche tanta, tanta consapevolezza. Perché chi è stato è probabilmente ancora tra di noi, e non ha la faccia del mostro, ha sicuramente la faccia di un onesto cittadino, con un piccolo vizietto".

     

    "Non vorrei – ricorda – che, se un giorno venisse scoperto, dicesse a sua discolpa: “Ho fatto una bischerata…”. E non vorrei che nessuno si provasse a dire che è colpa nostra, queste cose succedono, i cani vanno tenuti legati, perché in tal caso potrei considerami fortunato che Micol, la cana, non abbia anche subito “violenza carnale”. Nessuno, se la va a cercare, accettare questo sarebbe come regalare, ai molti mostri che si aggirano tra di noi, una giustificazione, vigliacca e criminale".

     

    "Noi non siamo giustizialisti – tiena a dire – non invochiamo tagli di arti, frustate. Vogliamo solo che si inizi a parlare di combattere questa cultura della sopraffazione, che sia verso un bosco che brucia, verso una povera ragazza lasciata morire legata ad una sbarra o una cagnolina che perde la vista. Vogliamo che si parli di questo degrado. A noi non interessa chi fa della comicità un vettore politico, ma neanche chi fa della politica un teatrino degli orrori".

     

    "Ci piacerebbe che lei – chiede – presidente Rossi, ci dimostrasse tutta la sua serietà, che ci dicesse che in questa regione non ci può essere spazio per chi non ha rispetto per la vita, neanche di un animale. Non ci dica che ci sono cose ben più importanti, lo sappiamo già. Ci dica per lo meno che, visto che paghiamo le tasse anche per questo, tutto quello che può essere fatto deve essere fatto, chiunque sia il colpevole e senza omissioni e che la qualità della vita in Toscana si misuri anche da questo, dalla volontà di fare giustizia per Micol".

     

    "Ci dia una mano – conclude Meucci – perché quest'animale venga trovato e abbia, almeno, da vergognarsi davanti a noi. Venga pure a trovarci, troverà una comunità che ci sta dimostrando una solidarietà incredibile, di cui andiamo fieri, e di cui anche lei deve esserlo".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...