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giovedì 28 Marzo 2024
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    Choc via Volterrana: mistero sui motivi del gesto di Massimo Magazzini, 53 anni

    CERBAIA (SAN CASCIANO) – Nessuno a Cerbaia si sa dare una spiegazione del perché Massimo Magazzini, 53 anni, figlio unico, abbia ucciso la madre Lina, 83 anni, con il proprio fucile da caccia. E poi si sia sparato.

     

    Via Volterrana, nel cuore di Cerbaia, si anima come non mai alle 17 di martedì 14 gennaio, dopo che la notizia ha già iniziato a far capolino sui cellulari e su Facebook.

     

    Le gazzelle dei carabinieri si sono fermate di fronte al civico 25 e si capisce che qualcosa di grosso è avvenuto nella frazione.

     

    Ma in pochi conoscono le persone morte, solo l’anziana madre usciva a fare la spesa dal vicino “frutta e verdura” di via Empolese.

     

    "Era una signora gentilissima – racconta Marco Vignoli, l'ortolano – aveva gli acciacchi che possono avere le persone della sua età".

     

    Erano venuti ad abitare a Cerbaia (da San Quirico) da circa cinque anni: lei pensionata, il figlio era da poco rimasto senza lavoro.

     

    Sembra che avesse fatto il corriere in proprio presso un'azienda che consegna merce a domicilio, ma ultimamente pare facesse qualche lavoretto saltuario. In particolare come imbianchino.

     

    Lo definiscono un uomo di poche parole, ma corretto: il padre era venuto a mancare qualche anno fa.

     

    Ad accorgersi della tragedia è stata la vicina di casa che, intorno alle 17, doveva andare a farle una puntura. Ha suonato a lungo il campanello poi, non avendo risposta, ha deciso di aprire con le chiavi che le erano state consegnate per un'eventuale emergenza.

     

    Quando ha provato ad aprire la porta c’era qualcosa che la ostruiva: pochi secondi e si è trovata davanti la scena raccapricciante. Il figlio era disteso per terra, la madre in un’altra stanza.

     

    Subito ha avvisato in carabinieri della Stazione di San Casciano, che si sono precipitati a sirene spiegate, così come il medico e i volontari della Misericordia di San Casciano. Ma ormai per entrambi  non c’era più nulla da fare.

     

    Ma quando è successo tutto? Quando ha sparato alla madre Massimo, prima di rivolgere il fucile da caccia (regolarmente detenuto) contro se stesso? Nessuno ha sentito i colpi.

     

    Sul posto i carabinieri della scientifica hanno effettuato le prime indagini, coordinati dal comandante della Compagnia di Scandicci, capitano Stefano Caneschi  e dal comandante della Stazione di San Casciano, luogotenente Giuseppe Bonocore. Anche la polizia municipale è intervenuta per regolare il traffico. 

     

    Dalla posizione dei corpi da subito è stata avvalorata l'ipotesi di omicidio-suicidio, ma ogni dettaglio verrà sottoposto a riscontri e analisi. L'appartamento dove vivevano i due sotto sequestro.

     

    I carabinieri sono al lavoro per verificare tutti i dettagli e acquisire prove e riscontri. Non sono stati lasciati biglietti, così come non sono stati trovati indizi che possano far pensare a gravi patologie per il figlio o la donna.

     

    Sul posto, attoniti, fratelli e sorelle della donna, con i figli. E gli abitanti di Cerbaia, il tipico paese di provincia stravolto quando la cronaca nera arriva a bussare così forte.

     

    E' accaduto qualcosa, per adesso, di inspiegabile e insondabile come solo la mente dell'uomo sa essere.

    di Antonio Taddei-Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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