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giovedì 25 Aprile 2024
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    Domande e risposte al circolo Mcl grevigiano, nel confronto davanti ai cittadini

    GREVE IN CHIANTI – Si sono presentati ai cittadini ai quali si propongono come sindaci: hanno risposto alle domande del direttore del Gazzettino del Chianti Matteo Pucci e di Fabrizio Nucci di Metropoli; e alla fine hanno detto perché si "meritano" il voto dei grevigiani.

     

    Domenica 18 maggio è andato in scena al circolo Mcl di Greve in Chianti il dibattito-confronto, a una settimana dal voto, dei cinque candidati sindaco: Maurizio Marziali (Rifondazione comunista); Carla Cavaciocchi (Forza Italia), Giulio Pecorini (Centrosinistra per Greve); Paolo Sottani (Pd), Claudio Gurrieri (MoVimento 5 Stelle).

     

    Riportiamo qui sotto le domande e le risposte in modo che anche chi non fosse stato presente può farsi un'idea su come si sono confrontati pubblicamente coloro che si candidano a diventare sindaco di Greve in Chianti.

     

    Iniziamo dall'idea di sviluppo economico, incentrandosi su tre argomenti in particolare: cotto; agricoltura; turismo.

    Claudio Gurrieri: "La globalizzazione ci ha messo in competizione con fabbriche dall’altra parte del mondo, con la conseguente concorrenza sul prezzo dei prodotti. Non possiamo concorrere con questo modello di sviluppo. L’economia va ri-territorializzata: abbiamo la fortuna di avere un territorio che basa la propria economia essenzialmente sull’agricoltura. Secondo noi lo sviluppo va incentrato su due aspetti fondamentali: agricoltura e tutela dell’ambiente. Dobbiamo difendere la nostra grande bellezza. C’è da fare una scelta: non possiamo ad esempio mettere l’industria del cotto in concorrenza con gli scenari mondiali, ma puntare sulla tipicizzazione togliendolo da ogni omologazione. Sviluppo economico quindi vuol dire sviluppo dell’agricoltura e tutela radicale del territorio. Si creerà così un meccanismo virtuoso che altrimenti, mettendosi in competizione con lo sviluppo globale, non sarebbe possibile. E saranno in tanti, in futuro, a guardare a noi con interesse".

    Paolo Sottani: "Sul cotto penso che si possa essere competitivi puntando sulla qualità e sull’estero. Cotto e Sacci saranno due problemi centrali nel prossimo mandato; sul cotto in particolare dovremo lavorare insieme fra Comuni, in particolare fra Impruneta e Greve. Con sindacati ed enti superiori. Agricoltura e biodistretto: lo dovremo valorizzare, allargarlo, fare promozione, formazione, incontri con i tecnici. Far capire che questa può essere una opportunità per il futuro, lasciando poi libera scelta alle aziende sull'adesione. Il turismo è il punto di forza del nostro territorio, anche se negli ultimi anni un po’ di stasi l’abbiamo avuta. La promozione turistica deve essere di area, dobbiamo farla assieme agli altri Comuni. Ricavando risorse dall’imposta di soggiorno, sulla quale serve una battaglia contro l’abusivismo ricettivo".

    Giulio Pecorini: "Il cotto lo metto insieme alla Sacci. La futura amministrazione dovrà imperativamente interessarsi di queste due grandi attività. Sul cotto in particolare il pavimento ha subito una forte crisi a causa del crollo del settore edile: bisogna puntare a una produzione di qualità, magari anche riducendola. E aiutare e spingere quelle aziende che hanno intrapreso percorsi alternativi alla produzione di pavimenti. Oppure su chi punta forte sul fatto a mano. Ed è imperativo parlare con Impruneta per un marchio unico. Sull’agricoltura: Chianti è la terza parola più conosciuta al mondo. Il biodistretto è il fiore all’occhiello, e l’impegno deve essere quello a realizzarlo al massimo. E non solo per avere un brand diverso dagli altri, ma per la cultura che si porta dietro il biodistretto. L’amministrazione deve imporre delle scelte, e io voglio che il mio territorio persegua la strada del biodistretto: spiegandolo e vietando, ad esempio, l’utilizzo dei diserbanti. Sul turismo, finora si è puntato su una tipologia d’elite, che ha portato anche un aumento dei prezzi per i cittadini che vivono questo territorio. Dobbiamo puntare anche a un altro turismo, piùpopolare: con campeggi e ostelli".

    Carla Cavaciocchi: "A Greve nell’ultimo anno c’è stata una flessione di 20mila presenze. Serve un nuovo turismo, anche dei giovani: bisogna modernizzarsi. Sul cotto e l’agricoltura mi chiedo: ma cosa è stato fatto dalla vecchia amministrazione? Per il cotto sinceramente faccio fatica a capire la diatriba con Impruneta".

    Maurizio Marziali: "Il cotto è uno dei prodotti che in altre parti del mondo viene fatto con costi molto minori. La terra di scavo delle aziende poi viene esportata in altri Paesi: su questo l’amministrazione comunale dovrebbe fare qualcosa, doveva fare qualcosa. Qui c’è stato chi ha avuto opportunità di fare e non l’ha fatto. Agricoltura: è giusto sviluppare il biologico, per questo ci si è mossi grazie alle aziende. Bene ha fatto il Comune a mettersi in scia, ma gli input un’amministrazione che si rispetti deve darli prima. I diserbanti? Lo si dice oggi di diminuirli? Ma se fino a ieri le nostre campagne sono state colorate di arancio… Il turismo: chi è che ha guidato lo sviluppo turistico nel comune di Greve? Non certo noi, che eravamo all’opposizione. Sottani è stato vicesindaco, Pecorini è stato in maggioranza…".

     

    Rifiuti e ambiente: quali le vostre idee su riduzione, raccolta, riuso, smaltimento. E quindi sul tema-impianti?

    Paolo Sottani: "La prima riga del nostro programma è… no all’inceneritore di Testi. Un punto fermo, chiaro, che non sia sede di strumentalizzazioni come è accaduto negli ultimi giorni. Il Pd del comune di Greve ha fatto una battaglia, con sindaco, amministrazione, consiglio comunale. Per adesso c’è un rinvio al 2018: continueremo la battaglia e con un piano B ci impegneremo a potenziare la raccolta differenziata. Sono sicuro che il termovalorizzatore di Testi non si farà, a livello generale l’indirizzo è cambiato. Ma non dobbiamo ascoltare quello che ci dicono; dobbiamo mettere in atto una serie di interventi che portino alla totale cancellazione dell’ipotesi del termovalorizzatore a Testi. Dovremo potenziare le energie rinnovabili, e le biomasse in particolare per gli scarti della produzione agricola. Parlare di ambiente vuol dire anche potenziare il trasporto pubblico: dovremo incentivare il car pooling verso Firenze in particolare. E parlare di scarichi e depurazione, settore sul quale siamo particolarmente indietro".

    Giulio Pecorini: "Non posso credere a quello che ha detto Paolo. Puntare al no all’inceneritore di Testi non basta, non si può pensare che quello che doveva andare a Testi vada a Case Passerini. Va smontata in tutto e per tutto l’idea dell’incenerimento dei rifiuti. Non si può combattere solo l’inceneritore di Testi, ma l’idea complessiva. Si deve investire nell’ultima parte del ciclo dei rifiuti, rendendo remunerativo il riciclo e il riuso. E arrivare alle tariffe puntuali per davvero. Siamo una lista civica perché al nostro interno ci sono tante sensibilità. In particolare anche sul tema dei rifiuti. Non si può essere all’interno del percorso “Rifiuti Zero” e accettare Case Passerini. Basta copiare esperimenti fatti altrove, non serve neanche inventare niente. Monetizzare la raccolta dei rifiuti in aree ecologiche, ad esempio con il “borsino dei rifiuti”. Bisogna forzare la mano a società come Quadrifoglio che puntano solo agli inceneritori, rendendo remunerativo il riciclo e il riuso".

    Carla Cavaciocchi: "Bisogna sì promuovere la raccolta differenziata, ma soprattutto fare una campagna chiara con i cittadini, che sono stati informati poco e male. A livello provinciale l’impianto di Testi è stato solo rimandato al 2018, il Pd ha votato a favore della sua realizzazione".

    Maurizio Marziali: "Siamo no inceneritore, no Tav, ma non perché ci piace solo dire di no. Sono perfettamente d’accordo con Giulio Pecorini. Un anno fa l’attuale sindaco è andato a San Francisco a visitare un impianto, illustrato dieci anni fa a Strada in Chianti dal professor Paul Connet. A distanza di tanti anni siamo sempre punto e a capo. Dobbiamo arrivare al 2018 avendo scongiurata la costruzione dell’impianto. Quando a giugno vi arriverà la tassa sui rifiuti vedrete che c’è una sovrattassa poiché non abbiamo raggiunto gli obbiettivi di raccolta differenziata. E’ il risultato della vecchia amministrazione comunale. Sull’inceneritore in questi anni non è stato fatto un atto pubblico in consiglio comunale per dire un no netto all’impianto. Abbiamo dimostrato nelle nostre battaglie quello in cui crediamo".

    Claudio Gurrieri: "Per capire cosa voglia dire un inceneritore, basta dire che ne abbiamo uno a Montale che ha vicina una centralina di rilevazione che lo scorso anno ha fatto 47 sforamenti delle Pm10, più della centralina di Firenze Ponte alle Mosse. Che gli inceneritori facciano male poi è un dato certo. L’approccio giusto è quello della riduzione dei rifiuti, non il riciclo. Abbattendo i nostri stili di vita tossici, da interrompere prima di tutto con la nostra consapevolezza. L'unico modo per investire la tendenza è ridurre i 600 kg di spazzatura che ognuno di noi produce ogni anno".

     

    Cosa intendete fare per uscire dall’impasse dell’urbanistica grevigiana, e come mantenere un equilibrio fra le esigenze di espansione e la conservazione e la valorizzazione del territorio?

    Giulio Pecorini: "Con nuovi strumenti urbanistici a cui l’amministrazione uscente ha dato il via. Quello che è accaduto in passato è dovuto ai vecchi strumenti urbanistici. Non è un caso che qua la legge sia meramente interpretabile; che si sia andati avanti con uno sviluppo che è tutto fuorché sostenibile. Si è pensato a recuperare un po’ di soldi per fare due-tre opere pubbliche nell’immediato, senza una programmazione del futuro, senza pensare ai servizi che avrebbero dovuto seguire gli ampliamenti. Qui la presenza dei vincoli è stata pensata come un ostacolo allo sviluppo, e invece devono essere uno sprone a una buona urbanistica, a un recupero dell’esistente… . Faccio un esempio: Strada in Chianti è brutta? Se si fosse stati dietro allo sviluppo invece che pensare solo a vendere terreni… . E poi serve aiutare a snellire le procedure burocratiche. La variante anticipatoria è la soluzione immediata: da utilizzare su necessità di pubblico servizio, e spinta e spronata per quelle realtà, anche imprenditoriali, che al momento sono in fase di stallo. Il nuovo strumento urbanistico dà futuro ai nostri figli, vuol dire investire in un'idea, caratterizzare il territorio, dargli un valore sotto tutti gli aspetti. Qui c’era un’illegalità diffusa. Lo dimostrano le attività della Magistratura, le cimici negli uffici comunali".

    Carla Cavaciocchi: "Prima di tutto serve il piano urbanistico e poi basarsi sui volumi zero in un luogo in cui è stato costruito molto più di quel che serviva. Qua serve dare un impulso al recupero, ridare il via all’attività di ristrutturazione di immobili privati, scuole".

    Maurizio Marziali: "Nuovo strumento urbanistico, costo 300mila euro. Ma serve? O si poteva aggiornare il vecchio con le nuove leggi? Io credo che non serva quello nuovo, bastava un aggiornamento. E si torna sempre al libro dei sogni… . Pensiamo all’area artigianale di Spineto, promessa e rimasta nel libro dei sogni; nuova area scolastica, promessa e rimasta nel libro dei sogni… mentre piove nelle aule. Invece qui si è dato mandato di fare il nuovo strumento urbanistico senza nemmeno passare dal consiglio comunale".

    Claudio Gurrieri: "Concordo pienamente con Giulio Pecorini. Qua si vedono comparire da anni cartelli affittasi, vendesi, capannoni artigianali e industriali che sono vuoti. Questa è una situazione in cui si è costruito molto e c’è disponibilità per i prossimi anni di strutture. A questo punto credo che sia stata giusta la scelta del sindaco uscente di affidare una ricognizione dello stato del territorio per capire quanto si è costruito, e avviare i procedimenti per dotarsi di nuovi strumenti urbanistici. Naturalmente è un processo lungo e impegnativo, e nel frattempo servono delle varianti anticipatorie. Sarà importante capire a chi verranno affidate. Il precedente Piano Strutturale collideva con vincoli di ogni tipo, creando situazioni di fragilità in cui si sono annidati i contenziosi fra privati e Comune. Per i quali si aspetta un esito che potrebbe essere disastroso. Volumi bloccati? Sì, ma di lavoro da fare ce n’è tanto, visto che la maggior parte degli edifici ha una dispersione che arriva fino al 70% dell’energia. Serve incentivare l’efficientamento energetico degli edifici, la vera fonte di ricchezza per il futuro".

    Paolo Sottani: "Mi fa piacere sentire dire che c’è bisogno di varianti anticipatorie, che sono la vera necessità per dare risposte. In particolare ad imprese che hanno bisogno di spazi. Altrimenti, come è già accaduto, si trasferiscono altrove. Con la variante anticipatoria si danno risposte anche ad esigenze pubbliche essenziali: una variante del genere prende per intero il prossimo mandato, non c’è quindi necessità di avere il nuovo strumento urbanistico. Se servirà lo vedremo eventualmente fra qualche anno. Contributi ai privati non siamo in grado di darli sull’efficientamento energetico, ma sugli edifici pubblici possiamo intervenire. Poi c’è l’aspetto dell’agricoltura: non si può aspettare nove mesi per avere un piano aziendale mandato in Provincia. Dobbiamo dare delle risposte e dobbiamo darle rapide. Con le risposte che diamo sull’urbanistica diamo anche delle risposte al lavoro".

     

    Sociale, e istruzione: come intendete muovevi. E avete idee per i giovani del territorio?

    Carla Cavaciocchi: "Sulle politiche sociali prevediamo una riprogettazione delle politiche per tutelare la fascia più debole. La famiglia tradizionale è al centro del nostro programma di governo, daremo sostegno alle famiglie in ogni momento, come bene sociale. Per i nuclei disagiati verrà creato un fondo sociale con sussidi temporanei a chi perde lavoro, così come per chi si attiva a mantenere anziani a domicilio".

    Maurizio Marziali: "Vorrei capire perché gli otto appartamenti in via della Fratellanza da adibire ad uso sociale non sono stati assegnati. Bisogna guardare il bilancio comunale, cosa possiamo fare? Abbiamo soldi che non si sa se ci saranno e quando; ad oggi non è stata fatta neanche una previsione sul bilancio. Sociale vuol dire avere dei soldi a disposizione e investirli, vuol dire fare. Per cinque anni siamo andati avanti senza riuscire a fare granché. Sottani, da vicesindaco con deleghe al bilancio. ha sempre detto che ha cercato di mantenere quel poco di esistente che c’era, quindi figuriamoci se si possono fare progetti faraonici. Sociale vuol dire anche iniziare dalle scuole, dai giovani, dare una cultura che guarda alla comunità, al rapporto umano fra le persone. I giovani li vedo tutti i giorni e spesso persi, senza idee: credo che una amministrazione debba porre attenzione a questo".

    Claugio Gurrieri: "Voglio partire dalla scuola. Che oggi è stata formata sui sui tagli e pensata sulla competizione. Una scuola che rischia di lasciare indietro qualcuno. Pensiamo di mettere a disposizione operatori sociali, mediatori culturali, per aiutare l’integrazione o, appunto, chi rimane più indietro. Pensiamo anche alla promozione dello scambio di conoscenze fra giovani e anziani: attraverso corsi di istruzione informatica, economia domestica, musica, tecniche e pratiche agricole. Avvicinandoli in un interscambio proficuo e fertile".

    Paolo Sottani: "Il Comune di Greve è storicamente quello che ha investito di più sul sociale rispetto a quelli limitrofi. Si parte dal sociale e poi si va verso le altre direzioni. E’ l’unico Comune che con proprie risorse investe sull’insegnamento di sostegno. Per quanto riguarda i giovani prevediamo progetto specifici: su centri di aggregazione, che non ci sono; e richieste per iniziative e serate che vogliono mettere in atto e che negli ultimi anni non hanno potuto fare. Vogliamo capire anche insieme ai carabinieri come possono metterle in pratica. C’è una dispersione scolastica forte a Greve; su questo vogliamo centrare l’attenzione, che può essere anche una opportunità di lavoro facendo formazione legata alle attività locali. Agricoltura biologica, biodinamica, assistenza familiare, anche per dare spunti a un inserimento lavorativo. Sulla scuola una delle problematiche importanti è quella dell’edilizia scolastica, da affrontare senza parlare di nuovi plessi. Anche perché c’è una forte riduzione di alunni, soprattutto in alcune frazioni con scuole a rischio".

    Giulio Pecorini: "Sul sociale un plauso va fatto all’attuale amministrazione, che ha fatto qualcosa anche in più. Ha introdotto le fasce Isee su pulmini e mensa, ha mantenuto l’Imu più bassa possibile sulla prima casa. L’impegno nostro è riuscire a mantenere quello che è stato mantenuto, reperire nuovi fondi per coprire le nuove difficoltà. Come? Con nuovi strumenti tutti da scoprire: il Comune di Calenzano ha messo in piedi un nuovo redditometro che ha ridotto del 15% la richiesta di sussidi. Va aiutato chi ha bisogno e scoraggiato chi invece sfrutta i sussidi pubblici. Politiche giovanili? Ci sono tantissimi progetti. Una delle maggiori difficoltà è il totale disinteresse dei ragazzi verso la loro comunità. Bisogna responsabilizzare i gruppi che sono nel nostro territorio, dandogli la gestione di parchi pubblici, edifici, strade… . Così riacquisiscono fiducia e interesse: in cambio l’amministrazione comunale può aiutarli a creare eventi, gestiti ovviamente da loro. Ristrutturando la macchina comunale si può poi individuare del personale che segua i fondi europei e aiuti ad esempio le giovani coppie ad uscire di casa. L’amministrazione deve poi fare un coordinamento delle forze, delle cooperative sociali, per garantire un’offerta formativa maggiore e più aiuto per chi ha problemi".

     

    Insomma, perché un cittadino grevigiano dovrebbe votare proprio… per voi?

    Paolo Sottani: "Parto dal nostro slogan, cambiare passo. Per recuperare un rapporto diretto con i cittadini, che è venuto meno. Il nostro Comune sarà trasparente. Va fatta partecipazione seria, continua, seguendo degli esempi positivi che ci sono già. Io per primo sarò a vostra disposizione: credo fortemente nel dialogo, anche nei confronti di chi la vede diversamente da me. Non ci saranno da parte mia né vendette né rivendicazioni con chi la pensa in modo diverso: a maggior ragione ci sarà un confronto apertissimo. Mi spiace invece che sottobanco vengano dette falsità, soprattutto in questi ultimi tempi, casa per casa… . E’ una cosa che mi fa soffrire: non ho parlato mai male di nessun candidato, abbiamo portato avanti i nostri temi. Siamo e saremo trasparenti. E non ci sarà un uomo solo al comando, ma un gruppo".

    Giulio Pecorini: "I personalismi, in particolare in campagna elettorale, si manifestano. In particolare fra chi c’è stato, chi c’è, chi c’era, chi è dietro… . Alla fine il nuovo si presenta sempre come l’opposto del vecchio e migliore. Noi vogliamo riuscire a prendere ciò che di buono è stato fatto da tutte le amministrazioni del passato; accettare gli errori, portarli all’attenzione della comunità trovando insieme la strada verso il futuro. Vogliamo che i grevigiani e il nostro territorio prendano una strada giusta, equa, partecipativa, che garantisca il futuro per tutti noi. La partecipazione: si dice sempre che è stato uno dei problemi degli ultimi anni. Vogliamo lavorarci calendarizzando la presenza del sindaco e degli amministratori nelle frazioni, con una cadenza fissa; mettere bacheche elettroniche informative in tutte le frazioni. Dobbiamo creare un nuovo sito web che non sia solo informativo, ma anche interattivo per i cittadini: sia con l’amministrazione che con la struttura-Comune. Serve far partecipare al bilancio, accettare le critiche e lavorarci. Fare meno eventi culturali ma di maggiore qualità; dare forza a quelle frazioni finora scarsamente considerate. Ci hanno definito sognatori: chi fa politica deve sognare. Penso a un futuro con minore inquinamento, a una amministrazione capace di percepire il futuro. Abbiamo scelto una rivoluzione… con il sorriso e vogliamo portarla avanti". 

    Claudio Gurrieri: "Come M5S più che di rivoluzione vogliamo parlare di cambiamento culturale. Sono i cittadini che devono amministrare loro stessi, con le loro scelte. Si parla di consulte, di amministratori che ascoltano, di sindaci a domicilio. Nelle frazioni potrebbero essere costituiti dei gruppi di cittadini che lavorano conoscendo bene le problematiche, aiutati dai tecnici comunali, e insieme portare avanti dei progetti. Che poi il Comune si impegna a realizzare. E’ lo spirito del M5S, la peculiarità più innovativa che avete di fronte".

    Carla Cavaciocchi: "Greve si presenta come un paese immobilizzato a causa di una guida inadeguata. Ha il tasso di natalità più basso della provincia di Firenze, è maglia nera nel turismo, ha visto incrementare furti e rapine. Cresce l’esodo degli abitanti, l'occupazione è bloccata. Una situazione drammatica di fronte alla quale si assiste a uno sterile e puerile scambio d'accuse interno al Pd. Se vogliamo che Greve si rialzi l’unica lista che può portarla ad essere protagonista è quella di Forza Italia, che per la prima volta si propone con il suo simbolo. Qui i cittadini vivono con la paura di esprimere le proprie idee, ma la priorità è garantire la libertà a tutti. Noi lo faremo".

    Maurizio Marziali: "Anche noi siamo per un comune trasparente; per un programma realizzabile. All’inizio della legislatura i consigli andavano in rete, poi sono… scomparsi. Sono un pratico più che un teorico. Le cose mi piace farle e non dirle. Diffidate di chi fino a ieri ha promesso e una volta nella stanza dei bottoni non è detto che mantenga le promesse… . Ha già dimostrato di agire così".

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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