BARBERINO TAVARNELLE – C’è grande apprensione attorno alla Atop, che ha sede nel comune di Barberino Tavarnelle, al confine con quello di Poggibonsi: 238 i suoi dipendenti.
Che, e pare notizia confermata da più parti, avrebbe annunciato la volontà di dimezzare la forza lavoro.
Parliamo di decine e decine di lavoratori. Un qualcosa di pesantissimo: per loro, per le famiglie, per il territorio.
A fine settembre l’annuncio della Regione Toscana, che aveva comunicato l’apertura di un tavolo visto che “l’azienda, occupandosi di produzione di macchine per la realizzazione di auto elettriche, attraversa un momento delicato poiché risente della crisi di settore”.
Una crisi molto pesante, confermata dalle parole di Filippo Sozzi, Fiom Cgil, che per la Camera del Lavoro segue proprio Atop.
“Fanno macchine per avvolgimenti per motori elettrici – precisa – statori e rotori. Il mercato è crollato: e pensare che fanno parte di un grande gruppo nazionale, IMA di Bologna, della famiglia Vacchi“.
“Abbiamo finito la discussione con l’azienda – dice Sozzi – e abbiamo intrapreso il percorso istituzionale: chiedendo l’apertura di un tavolo alla Regione, dove siamo andati a parlare”.
“L’azienda a un incontro prima che andassimo in Regione – prosegue – ci ha detto che vorrebbero dimezzare la forza lavoro. Per ora in Regione siamo andati solo noi, dopo il nostro incontro sappiamo che ha incontrato l’azienda. E ha ribadito la stessa volontà anche alle istituzioni”.
“I prossimi passi? Un nuovo incontro in Regione – risponde Sozzi – con tutte e due le parti: auspichiamo i primi di novembre”.
Chiediamo quale sia, oggi, la situazione in Atop: “Il lavoro è drasticamente calato, fanno solo le trasferte, finiscono qualche linea all’interno. E si evidenzia un uso accentuato della cassa straordinaria di solidarietà. In precedenza al 20-30%, ora è previsto fino all’80%”.
Nella pratica, conclude Sozzi, “un lavoratore che prende 2.000 euro ne prenderà 1.300”.
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