CHIANTI FIORENTINO – Un classico. Purtroppo sempre “di moda”. Un raggiro da parte di un falso impiegato comunale si è verificato ieri, martedì 4 febbraio, ai danni di Rina, residente a San Quirico in Collina, fra San Pancrazio e Montagnana.
Il suo racconto al Gazzettino del Chianti serve per diffondere la notizia al massimo, ed allertare la cittadinanza (in particolare famiglie con anziani che rimangono soli in casa durante la giornata), al fine di scongiurare il perpetrarsi di tali episodi.
“Erano circa le 12.30 – racconta Rina – mi suonano il campanello e mi trovo davanti un ragazzo italiano, sulla trentina, che mi dice di essere un impiegato comunale, venuto a controllare l’acqua di casa per la presenza di nichel nell’acquedotto”.
“Lo faccio entrare – continua la signora – e mi fa aprire tutti i rubinetti per verificare la presenza di questo metallo nell’acqua”.
Rina però avverte che c’è qualcosa che non va, e comincia ad arrabbiarsi e a tempestare il giovane di domande perché sente che non dice la verità.
“Ad un certo punto – ribatte Rina – mi ha fatto avvicinare al rubinetto della cucina e ha cominciato a dire che c’era una gran puzza ed è stato allora che ho sentito come una sensazione di soffocamento”.
Lì, nella concitazione del momento, le ha intimato di consegnargli i soldi e l’oro in suo possesso. E di fare presto perché la casa rischiava di prendere fuoco.
“Poi – conclude Rina – con il bottino dentro una busta, mi ha detto di andare ad aprire la cannella del bagno ed è scappato via”.
La donna ha avuto la prontezza di aprire la porta di casa. Ha visto così partire una grossa auto nera, con un complice a bordo, la stessa che poco prima del fatto aveva notato parcheggiata al campo sportivo di San Quirico.
Tanta paura e tanta rabbia. Soprattutto il dispiacere per aver perduto in questo modo piccoli monili che racchiudevano il ricordo della sua mamma e della sua nonna.
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