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lunedì 29 Dicembre 2025
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    “Botti troppo forti, il cuore di Nero non ha retto”: è morto così nel canile convenzionato anche coi nostri comuni

    E' accaduto ieri, domenica 28 dicembre, al Parco degli Animali di Firenze, convenzionato anche coi Comuni di Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano: "E' stato atroce"

    FIRENZE – “Siamo devastati: nel tardo pomeriggio di ieri (domenica 28 dicembre, n.d.r.) sono state esplose nei dintorni del nostro canile delle vere e proprie bombe. Il nostro Nero, da sempre, era terrorizzato dai tuoni, dai boati, dagli scoppi: il suo cuore non ha retto allo spavento e lo abbiamo trovato morto nel suo box stamani”.

    Lo annuncia sui propri canali social il Parco degli Animali di Firenze, struttura che accoglie i randagi dal Comune di Firenze e da molti altri della Metrocittà: fra cui i “nostri” di Impruneta, Greve in Chianti e San Casciano. 

    “Non mettiamo foto per non urtare la vostra sensibilità – proseguono – ma vi garantiamo che è stato atroce”.

    “Chi ha esploso con leggerezza e menefreghismo quelle bombe – aggiungono – dovrebbe provare a immaginare il terrore che Nero può aver provato e in che maniera terribile ci ha lasciato”.

    “Nel ricordare a tutti che esiste un’ ordinanza che vieta l’utilizzo di botti vari e petardi in tutto il territorio comunale – sottolineano – vi chiediamo a maggior ragione di tutelare i più fragili e indifesi che a causa di un’usanza barbara possono addirittura rimetterci la vita come successo al nostro Nero”.

    “Far esplodere simili bombe nelle vicinanze di un canile – denunciano – è veramente, passateci il termine, un gesto di inciviltà”.

    “Vi chiediamo col cuore in mano di non farlo mai più – lanciano un appello – e chiediamo il supporto di tutto il nostro “vicinato” per aiutarci a tutelare al meglio i nostri cani che, come sapete, sono in gran parte anziani e cardiopatici”.

    “Il nostro Nero era fiero e bellissimo – concludono – e avrebbe avuto diritto al proseguimento di vita in famiglia, che meritava e stava per avere: non potrà più averlo a causa di quello che per qualcuno è stato un istante di “divertimento””.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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